Le trattorie sono importanti perché rappresentano per molti la scelta gastronomica quotidiana, quindi il modo in cui più frequentemente la gente entra in contatto con la ristorazione. Sono il luogo d’elezione della cucina della tradizione. Senza Le trattorie sono importanti perché rappresentano per molti la scelta gastronomica quotidiana, quindi il modo in cui più frequentemente la gente entra in contatto con la ristorazione. Sono il luogo d’elezione della cucina della tradizione. Senza la tradizione non esisterebbe l’alta cucina in quanto verrebbero a mancare la basi d’appoggio, la tradizione va a braccetto con i nostri prodotti migliori, gli stessi prodotti in molti casi presenti nelle cucine di altissimo livello. I cuochi delle trattorie cucinano benissimo perché conoscono bene il loro territorio, la loro terra che dà i suoi frutti ed hanno coscienza dei gesti che compiono tutti i giorni. Sono dei bravi comunicatori, lo fanno molto bene con i loro clienti dimostrando che un piatto del passato non ha minor dignità di un piatto dell’alta ristorazione. Del resto sappiamo bene che se quel sapore rivela la natura del cibo così come l’attrazione sempre verso quel cibo esprime un bisogno corporeo, ciò significa che la sua natura è adatta al mio bisogno in quanto buona al mio gusto. La nostra regione è ricca di trattorie ed osterie dalla storia centenaria, nate per soddisfare i napoletani chiamati mangiafoglie prima e mangiamaccheroni poi, che con le loro gestioni familiari rendono l’accoglienza l’ingrediente segreto, quello della fidelizzazione e della lealtà nel rapporto. Come cita Giulia Cannada Bartoli nella sua opera “Guida alle Trattorie di Napoli”: “ho incontrato persone autentiche, poco inclini al lucro, nessun risparmio sulle semplici materie prime…, un’introspezione sulla moralità e sull’anima di questi veri protagonisti del cibo ancora non coinvolti dal protagonismo dei media e dei social dove, pur essendo cambiate le regole, sparigliando le carte, sono rimasti fedeli a se stessi, concetto per nulla arcaico. Dal 1911 in quella periferia agricola prima ed industriale dopo, a Casavatore, Rosetta sosteneva i viandanti in una zona di passaggio prevalentemente a sussistenza agricola per poi arrivare nel periodo del boom economico ad oggi ad accogliere grandi capitani d’impresa e professionisti. La clientela business proveniente da tutta Italia, la stessa abituata alla ristorazione stellata, impone grande cura ed attenzione nella scelta delle materie prime e nella preparazione e qui il protagonista non accetta compromessi. Ciro Di Pietro, vomerese, dopo 13 anni passati nelle cucine di due grandi locali ad Ischia, rientra a Napoli ed immediatamente si mette al lavoro e acquisisce l’Antica Trattoria da Rosetta. Ciro è una sorta di “guru della ristorazione”, immediatamente capisce che se si vuol dare qualità e controllo del processo, non può mancare dalla linea di cottura (pur avendo due collaboratrici brave in cucina), quindi? Quindi la soluzione è: si apre solo a pranzo altrimenti la stanchezza del lavorare anche a cena farebbe perdere in qualità. Un pazzo o un guru, il dilemma lo scioglierete facilmente a tavola. Ogni giorno dieci primi piatti, carni e pesci secondo stagionalità, antipasti e contorni che da soli valgono l’intero pranzo, sbrisolona con ricotta, mandorle ed amarene è il dolce che insieme alla pastiera, al tiramisù, alle crostate in vari gusti e graffette calde fritte al momento, chiudono un pranzo di sicuro gradimento. In Trattoria, insieme ad una bellissima affettatrice rossa, che evoca tempi andati, vi accoglieranno in sala con simpatia Angelo ed Antonio, che saranno al vostro fianco per tutto il tempo che destinerete a Voi ed al Vostro piacere! Costo menu degustazione €. 25
Trattoria Rosetta: Via Guglielmo Marconi, 52 – Casavatore (NA) – Info e prenotazioni: 081.7385151 trattoriarosetta@gmail.com – www.trattoriarosetta.com – Aperto tutti i giorni solo a pranzo WI FI OK CELIACI OK DISABILI OK FUMATORI NO GIARDINO NO TERRAZZO NO ANIMALI OK PARCHEGGIO OK CARTE DI CREDITO OK
