Rotary Napoli-Ordine dei tecnologi, in Campania parte la campagna alimentare #iononspreco

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A sinistra Sirio Giametta Prefetto del Club, in alto Emilio Ciccarelli Consigliere del Club a destra Gianluigi di Ronza Presidente del Club e in basso Salvatore Velotto Presidente Ordine Tecnologi Alimentari Campania e Laziao

Al via la campagna di formazione-informazione #Iononspreco, un progetto messo a punto dal club Rotary Porte di Napoli in collaborazione con l’Ordine dei tecnologi alimentari della Campania per contrastare il fenomeno degli sprechi alimentari. L’iniziativa, presentata in occasione della VIII Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare, sarà realizzata nelle scuole primarie e secondarie dell’area a nord di Napoli con l’obiettivo di sensibilizzare gli studenti sull’importanza etica e economica del tema. “In presenza o in dad, qualora le regole dell’emergenza coronavirus non dovessero consentircelo, incontreremo gli studenti per informarli sulle gravi conseguenze ambientali, economiche e sociali dello spreco alimentare, fornendo intanto alcuni consigli pratici per evitare comportamenti inopportuni a casa”, spiega il presidente del Rotary Porte di Napoli Gianluigi di Ronza. “Nonostante una sempre maggiore attenzione al tema – ha poi sottolineato Salvatore Velotto, presidente dell’Ordine dei tecnologi alimentari della Campania e del Lazio – i dati sugli sprechi alimentari restano allarmanti: sprechiamo ben un terzo della produzione alimentare globale pari a circa 1,3 miliardi di tonnellate l’anno. In Europa siamo sulle 90 tonnellate, In pratica, ogni anno, sprechiamo quasi 180 chili di cibo a testa, cioè quasi l’1% del Pil nazionale”. “È bene che i giovani ne abbiano piena consapevolezza, che capiscano ad esempio che per fare un piatto di pasta, dalla coltivazione del grano alla tavola, si impegnano quasi 180 litri di acqua o che per portare a tavola una fetta di carne, tra allevamento e macellazione, quella bistecca è costata ben 1.550 litri di acqua. È bene partire da loro che sono il nostro futuro, il futuro del nostro pianeta” conclude Velotto.