Russamento e apnee, i disturbi del sonno da non sottovalutare

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MILANO (ITALPRESS) – Riposare bene è fondamentale per la salute, il benessere e la qualità delle prestazioni fisiche e mentali, ma in molti casi la qualità del sonno è pregiudicata dal russamento, un fenomeno ormai classificato come malattia, la roncopatia. Russare vuol dire produrre rumore roco o stridente a causa di una parziale ostruzione delle vie respiratorie durante il sonno, e alla base del problema possono esserci caratteristiche anatomiche della bocca, problemi al naso, ma anche sovrappeso e abitudine di consumare pasti serali troppo pesanti. Molto spesso il russamento è legato al fenomeno delle apnee notturne, vale a dire l’interruzione del flusso aereo da naso o bocca per più dieci secondi, che determina un calo di ossigenazione nel sangue di almeno il 4%. A entrare nei dettagli di questi disturbi è il professor Lorenzo Pignataro, direttore del Dipartimento di Chirurgia della Fondazione IRCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano e direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico Facciale, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“Noi russiamo perchè non siamo un tubo rigido, la via aerea è un qualcosa di collassabile – ha esordito – Essendo tale, questa condizione può comportare o la vibrazione, cioè il russamento, oppure le pause, che sono le apnee”. Non tutti, però, sono soliti russare: “Durante le fasi notturne, il tono muscolare va incontro alla condizione fisiologica del collasso delle strutture – ha spiegato Pignataro – Ci sono condizioni anatomiche, come per esempio un paziente grasso, fattore che conta molto, perchè avremo strutture mucose e muscolari grosse che portano via spazio. Anomalie e malformazioni possono favorire il russamento o l’apnea – ha aggiunto – Si russa di più in rapporto anche all’alimentazione e all’abuso di alcolici, perchè la struttura della via aerea collasserà di più”.
Tra i disturbi del sonno, russamento e apnee notturne sono sicuramente i più diffusi, con diverse gradazioni di incidenza e gravità: “Il russamento compare nel 50% dei soggetti tra i 50 e i 70 anni. C’è prevalenza del sesso maschile, ma anche le donne vanno incontro a russamento o apnea, soprattutto in menopausa, e sono forse i casi più difficili da trattare – ha sottolineato il professore – Quando noi russiamo, le pareti vibrano, durante le apnee ci sono delle pause. In rapporto al numero di pause nell’ora abbiamo differenziazioni dell’apnea, che può essere lieve, media o grave. E’ una malattia che si sta conoscendo per tutta una serie di specificità, soprattutto perchè l’apnea grave è causa di altre malattie, tipo l’ipertensione, la tachicardia, la bradicardia”. Particolare attenzione, inoltre, posta da Pignataro sui più giovani, per una serie di ulteriori complicazioni: “I bambini, a differenza del paziente adulto in cui si manifesta generalmente sonnolenza, avranno poca concentrazione e irritabilità, con il rischio di crescita ritardata dal momento che dormendo male l’ormone della crescita ha poca stimolazione”.
“A parte l’anamnesi e la valutazione morfologica del paziente, è prevista una visita otorinolaringoiatrica che si avvale di endoscopia, una valutazione via aeree per monitorare la collassabilità – ha aggiunto introducendo le tecniche di cura dei disturbi – La diagnosi si basa su due esami: la polisonnografia, un esame con cui monitoriamo il sonno, e l’endoscopia, inducendo il sonno con l’anestesia. Questo ci permette di fare diagnosi sulle sedi di vibrazione per attuare la strategia migliore. La terapia è mini-invasiva ma poco tollerata, è una macchina che dà pressione. Esistono strategie chirurgiche ma da valutare bene, c’è una nuova tecnica chirurgica inventata proprio in Policlinico, il lifting palatale – ha concluso – con cui customizziamo per ogni paziente come un abito sartoriale una tecnica che tende a cicatrizzare e irrigidire quelle zone di collasso”.

– foto Italpress –
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