Russia, così il consolato di Napoli ha vissuto le elezioni

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In foto lo staff del consolato russo di Napoli
Due avvenimenti sono stati fondamentali nello scenario del panorama politico internazionale: la rottura economica tra Usa e Cina che rimette in gioco i rapporti con la Russia, e l’elezione presidenziale che ha visto ancora una volta trionfare Putin con un plebiscito del 70%. Le Elezioni del presidente della Federazione Russa 2018 presso il Consolato Onorario della Russia in  Napoli hanno in tale contesto, rappresentato una vittoria ulteriore. “Il Consolato onorario della Federazione Russa a Napoli ringrazia tutta la coscienza al destino della nostra patria, tutti quelli che sono venuti il 17 marzo al seggio elettorale di Napoli per votare per il candidato presidenziale più degno della Russia. Separati grazie allo staff dell’ambasciata russa in Italia e al consolato generale di Roma per organizzare le elezioni a Napoli. Siamo lieti di informarvi che, tra tutti i consolati onorari della Russia in Italia, il consolato di Napoli ha preso 1 seggi sul numero degli elettori. Grazie a tutti! “; le parole di Vincenzo Schiavo, Console Onorario della Federazione Russa a Napoli , rinnovano la valenza dello sportello napoletano”. Putin nel 2000 aveva preso il 53%, nel 2004 il 71% e, infine, nel 2012 il 63%. 10 milioni di russi in più rispetto al 2012 hanno votato per lui; in tutto sono stati oltre 56 milioni: superato Medvedev che nel 2008 avevano votato in 52 milioni e mezzo. Piccola delusione sul fronte dell’affluenza; il Cremlino puntava al 70%, si è fermata al 67% (5 punti in più rispetto alle ultime presidenziali). Tuttavia, arrivano soddisfazioni da Mosca, uno dei bastioni dell’opposizione allo “Zar”. Nella capitale, 6 anni fa, Putin si fermava al 47%, domenica, ha raggiunto il 70%. Resta ben poco agli altri candidati. In seconda posizione, con meno del 12%, è arrivato il candidato del Partito Comunista Pavel Grudinin; sull’ultimo gradino del podio l’ultranazionalista Vladimir Zhirinovsky (5,6%). La liberale Ksenia Sobchak, una delle poche voci a porsi in contrapposizione a Putin, non è andata oltre l’1,6%.