Russiagate, “Kushner nel mirino dell’Fbi”

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Washington, 26 mag. (AdnKronos/Washinton Post) – Gli inquirenti impegnati a far luce sui sospetti di collusione tra la campagna Trump e la Russia si stanno concentrando su una serie di incontri avuti da Jared Kushner, genero di Donald Trump e influente consigliere della Casa Bianca. A riferirne è il ‘Washington Post’, che cita fonti a conoscenza delle indagini, secondo le quali Kushner, che a dicembre ha avuto una serie di incontri con l’ambasciatore russo e con un banchiere di Mosca, è oggetto di interesse per la portata estesa e la natura delle sue interazioni con i russi.

Gli agenti del Fbi continuano a essere interessati all’ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, Michael Flynn e all’ex presidente della campagna dell’attuale presidente, Paul Manafort, ma Kushner – sottolinea il ‘Washington Post’ – è l’unico funzionario in servizio alla Casa Bianca di cui è noto che venga considerato persona chiave nell’inchiesta.

Al ‘Post’ – chiarisce il quotidiano statunitense – non è stato detto che Kushner è ‘target’ (bersaglio) o punto centrale dell’inchiesta, e a suo carico – sottolinea ancora – non è stata mossa alcuna accusa. Il quotidiano spiega tuttavia che ‘target’ si usa per indicare chi generalmente è principale sospetto oggetto dell’interesse degli inquirenti, anche se poi i procuratori possono – e spesso poi fanno così – muovere accuse contro persone non indicate come tali.

“Il signor Kushner si è già offerto precedentemente di condividere con il Congresso ciò che sa in merito a questi incontri. Farà altrettanto se contattato in relazione a qualunque altra inchiesta”, si è limitato a far presente Jamie Gorelick, uno dei suoi legali, citato dal quotidiano.

Oltre ai possibili legami tra la campagna di Trump e la Russia per influenzare le elezioni presidenziali, gli inquirenti starebbero anche esaminando più a largo raggio possibili reati finanziari. Al Dipartimento di Giustizia, la portavoce Sarah Isgur Flores, si è limitata a dire “non posso confermare o negare l’esistenza o non esistenza di inchieste o oggetti di inchiesta”. Il Federal Bureau of Investigation non ha voluto rilasciare commenti.