Sì all’ipotesi Cira
Ma servono fondi

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Un piano esiste ma non è completo. La permanenza in Campania di Telespazio, società che progetta e realizza sistemi satellitari ed è di proprietà di Finmeccanica Un piano esiste ma non è completo. La permanenza in Campania di Telespazio, società che progetta e realizza sistemi satellitari ed è di proprietà di Finmeccanica (67 per cento) e della francese Thales (33 per cento), può essere salvaguardata. A patto che qualcuno metta i fondi necessari. “Non è un problema di volontà – fanno sapere da Finmeccanica – ma di costi, che sono elevati e non sostenibili dalla nostra società. Nessuno ha chiuso la porta in faccia alle ipotesi ventilate in questi giorni – è la precisazione – però senza le risorse necessarie si resta nel campo delle parole e non si può procedere ad alcun intervento concreto”. Quindi va bene la proposta del Cira, il centro italiano di ricerche aerospaziali di Capua (Caserta), che intende ospitare Telespazio presso il proprio complesso ma chi paga? Quantificare una somma “non è possibile”, rivelano da Finmeccanica, “perché si tratta di costi soggetti a numerose variabili”. Al di là del quanto il problema principale è il come. La Regione Campania, per bocca dell’assessore al Lavoro, Severino Nappi, si dice pronta a fare la sua parte. Ma non parla di soldi. Per il momento, quindi, Telespazio chiude il laboratorio di ricerca di Napoli, nel quale lavorano 33 professionisti, e trasferisce tutto a Roma. L’amministratore delegato di Finmeccanica, Mauro Moretti, sul punto è chiaro e in più di una circostanza ripete che “il nuovo corso della società deve ottimizzare i costi, portare produzione e ricerca il più vicino possibile al centro nevralgico dell’attività e tagliare i costi improduttivi”. Tra i quali rientra lo stabilimento napoletano di Telespazio. Una indubbia eccellenza che però non determina, stando a quanto riferisce Moretti, alcun profitto per la casa madre.