Salerno-Tokio, dopo il gemellaggio le archistar

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A cura di Alfonso Vitiello Dopo lo storico e primo gemellaggio nella storia dei rapporti tra Italia e Giappone – e cioè quello tra Napoli e Kagoshima -, in un altro 8 A cura di Alfonso Vitiello Dopo lo storico e primo gemellaggio nella storia dei rapporti tra Italia e Giappone – e cioè quello tra Napoli e Kagoshima -, in un altro 8 agosto (data ricorrente per i gemellaggi made in Regione Campania), nel 1984, si celebra all’insegena del folclore e dell’architettura la Twin Sister tra Salerno e la località nipponica di Tono.Obiettivo: sviluppare ed approfondire gli scambi culturali economici ed ambientali tra i salernitani e i tonesi. L’unione rra le due città vuole farsi portavoce della pace nel Mondo e del benenessere per l’intera Umanità: presupposti chemai come oggi dovrebbero essere la prima preoccupazione in tutti gli accordi civili tra le popolazioni. L’occasione del gemellaggio in questione è la proiezione del cortometraggio “Le Storie di Tono”, vincitore, appunto, del festival di Salerno. A partire da quel film cresce la curiosità per il Sol Levante e si intensificano gli scambi e le visite tra i due paesi. Le relazioni si allargano a vari campi, e in particolare a quello architettonico, per il quale il Giappone è molto apprezzato in Campania, come dimostra la progettazione del Centro direzionale di Kenzo Tange. Il successo della scuola nipponica spinge molti giovani architetti giapponesi a presentarsi ai concorsi italiani, come è successo in occasione del bando per la riqualificazione della area nord del centro di Salerno. Gli architetti Kazuyo e Ryue progettano nuovi spazi cittadini e, successivamente, due colleghi, Nishizawa e Sejima, intervengono in modo preciso e razionale con utilizzo di nuovi progetti e materiali da costruzioni. Per non parlare del restauro di Palazzo San Massimo: dove, tenendo conto della storia locale, gli architetti giapponesi progettano una città giardino che si sviluppa in vericale con vasti parchi emolto verde cittadino. Architetti giapponesi si occupano anche di viabilità, parcheggi, trasporti, per finire poi con la progettazione di parcheggi in vecchi edifici posti al centro della città. Inbsomma, i progettisti del Sol Levante hanno risolto i problemi di strutture salernitane unendo storia e tradizioni non tralasciando niente al caso. Speriamo che questa unione continui in uno spirito di reciproca collaborazione in particolar modo con la realizzazione di progetti per la nostra costiera che ne ha tanto bisogno.