Tra voci e smentite la telenovela dei viaggi dei nostri politici non si smentisce e anche l’huffington post ne ricostruisce la genesi e non solo: “Il senatore Matteo Salvini, come sapete, è leader di un grande partito politico, rappresentato in Parlamento e inserito nella maggioranza di Governo. Non ci sono ostacoli per il suo ingresso nella federazione russa”. Lo dice all’Adnkronos Sergej Razov, ambasciatore russo a Roma. “Quanto allo scopo del viaggio – aggiunge l’ambasciatore – lo stesso senatore Salvini e le persone che lo accompagnavano hanno espresso pubblicamente le loro opinioni in merito”. Ma sugli incontri, quattro nello specifico, che lo stesso diplomatico avrebbe avuto con il leader della Lega, fa sapere: “Non ho altro da aggiungere su questo”.
Dopo giorni di silenzio in risposta alle polemiche sul suo viaggio a Mosca, che risulta per ora ancora sospeso, il leader della Lega ha parlato sul suo canale Twitter: “Per la pace si lavora con ambasciatori e governi di tanti Paesi, alla luce del sole, comunicandolo anche a giornali e tivù più volte, avendo come unico obiettivo la fine della guerra. Io l’ho fatto e continuerò a farlo, spero in compagnia di tanti colleghi che in questi giorni criticano e chiacchierano, ma per arrivare alla pace non muovono un dito, preferendo parlare di armi e guerra”, ha scritto.
Salvini risponde così alle critiche del Pd per i suoi incontri con l’ambasciatore russo a Roma e alle critiche sul ruolo del suo consulente politico Antonio Capuano, che hanno provocato anche la presa di distanza del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega. Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiesto “trasparenza”. Arriva anche il commento della segreteria leghista alle polemiche sulle iniziative di Salvini. “Il governo italiano sostiene una soluzione diplomatica del conflitto? Il governo italiano vuole evitare altra morte, distruzione, sofferenza e povertà? Il governo italiano ha come priorità la pace? Ovviamente sì. Ogni iniziativa in questo senso va dunque incoraggiata e sostenuta, non aggredita, criticata o addirittura “indagata”.