Salvini: “Nessun passo indietro”

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Roma, 22 nov. (AdnKronos) – Sulla “noi passi indietro non ne facciamo”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, all’indomani della bocciatura ricevuta da parte dell’Europa. Nessun passo indietro, prosegue il leader della Lega, ospite di ‘Unomattina’, “anche perché i soldi che abbiamo messo in manovra riguardano la sanità, si assumono mille ricercatori universitari, ci sono borse di specializzazione per 600 medici, quindi non abbiamo messo lì dei soldi a caso. C’è un’idea di Italia che cresce”.”Se poi con Bruxelles vogliamo ragionare di investimenti – aggiunge Salvini – se vogliamo mettere più soldi sulla tutela del territorio, per carità. Siccome però sono soldi degli italiani, noi chiederemo di spendere questi soldi per gli italiani”. E “il pubblico – spiega ancora il vicepremier – può valorizzare i suoi immobili: è inutile lasciare centinaia di palazzi stupendi vuoti che cadono a pezzi, quelli li possiamo mettere sul mercato. L’unica cosa che non può chiedermi l’Europa è non toccare la legge Fornero, la smonto pezzo per pezzo”.SPREAD – Parlando ancora a ‘Unomattina’, Salvini aggiunge: “Lo spread viene deciso con un clic dall’altra parte del mondo, che decide oggi l’Italia sale, l’Italia scende. E’ chiaro che quello non è controllabile. L’economia italiana è sana, il presidente dell’Associazione bancaria italiana ha detto l’economia italiana è tra le più sane d’Europa e lo spread non corrisponde alla vita vera, all’economia vera del Paese. E’ chiaro che qualcuno sta cercando di speculare, perché se sale questo famoso spread magari pensano che noi dobbiamo tassare i risparmi degli italiani”. “Abbiamo un consenso incredibile nel Paese, in cinque mesi abbiamo fatto tanto, non vorrei – aggiunge il vicepremier – che qualche speculatore non volesse che continuassimo a fare altrettanto. Ci sono circa 5mila miliardi di risparmio privato, che per me non si toccano”.INFORMATIVA CONTE – Intanto è prevista alle 17 l’informativa alla Camera del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo i rilievi formulati dall’Unione europea sulla manovra.