Salvini: “Serve un ministro a Bruxelles, ho proposto il nome”

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Roma, 9 lug. (AdnKronos) – “Chiedete ai 5stelle, c’è l’urgenza, non come Lega, ma come governo italiano, di avere un ministro a Bruxelles, se questo da parte dei 5Stelle comporterà altri movimenti non so, a me basta uno”. Ha detto così Matteo Salvini, lasciando la Camera, rispondendo a una domanda su eventuali rimpasti di governo. Il nome del ministro? “Lo sa il presidente del Consiglio” risponde il vicepremier.

Sui confronti con il Movimento chiarisce: “Per me il governo dura altri 4 anni, spero, certo se ogni giorno c’è un sottosegretario del Movimento 5 Stelle che si alza ela ‘spara’, diventa impegnativo. Lavorassero, se invece hanno voglia di fare polemica io son qua a fare il mio lavoro e vado a fare un giro nel centro liberato”.

Interrogato su un ipotetico aumento dell’Iva per finanziare la flat tax, Salvini risponde:”E’ una cosa che non esiste”. “Io – afferma – sono sicuro che Bruxelles aiuterà l’Italia a crescere, a lavorare di più. Perché Bruxelles dovrebbe volere più tasse per gli italiani? Non ci penso proprio. Comunque, noi le tasse le tagliamo lo stesso”.

Sull’immigrazione: “Sono contento che il presidente Giuseppe Conte per domani abbia convocato una riunione sul problema immigrazione” perché “se arrivano altre idee son ben contento, non sono mica geloso io”.

“Se temo sorprese dai 5Stelle sul decreto sicurezza-bis? – ha aggiunto – No, penso che la sicurezza del paese stia a cuore a tutti. Anzi, mi piacerebbe che proposte utili arrivassero anche dalle opposizioni. Oltre agli insulti mi piacerebbe che da sinistra arrivassero proposte utili all’Italia.

Interrogato sul vertice al Viminale sulla manovra, chiarisce: “Penso che sia mio diritto e mio dovere ascoltare artigiani, commercianti, agricoltori, imprenditori, rappresentanti dei lavoratori, consulenti del lavoro, liberi professionisti: la manovra economica si costruisce dal basso. Noi raccoglieremo idee, esporrò quale è la mia idea d’Italia di un patto per il lavoro nuovo che metta al centro imprese e lavoratori”. “Non è che lunedì noi faremo la manovra economica”, conclude il ministro dell’Interno.