Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano rende omaggio a Croce visitandone la casa e le sedi dell’Istituto italiano degli Studi storici e della Fondazione Croce a Palazzo Filomarino. Ad accompagnarlo nella visita, la presidente dell’Istituto, Marta Herling, e il presidente della Fondazione, Piero Craveri. “Una delle prime cose che farò è andare nella Fondazione che fu la casa di Benedetto Croce”, aveva dichiarato il Ministro uscendo dal Quirinale, subito dopo il giuramento del nuovo Governo. Oggi, 28 ottobre, Gennaro Sangiuliano adempie la promessa e si reca a Napoli. “Siamo davvero lieti di questa visita – afferma Piero Craveri, che dal 2008 presiede la Fondazione -. Non appena ho letto le dichiarazioni del Ministro, gli ho scritto invitandolo a recarsi da noi. Ritengo che l’attenzione da lui riservata al “filosofo della libertà”, all’autore del Manifesto degli intellettuali antifascisti – interesse non certo improvvisato e recente, va sottolineato – manifesti l’apprezzamento per la grande tradizione del pensiero liberale e sia senz’altro da cogliere come un segnale positivo, posto a segnavia dell’indirizzo culturale del nuovo Governo. Con vivo piacere abbiamo già incontrato il Ministro ieri a Roma, nella sala Zuccari del Senato, dove la Fondazione Croce ha organizzato un convegno dal titolo “La legge sul paesaggio di Benedetto Croce a cento anni dalla sua approvazione”, che si è tenuto alla presenza del Presidente della Repubblica Mattarella”.
Fondazione istituita nel 1952 nella casa del filosofo
La Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, istituita nel 1955 dagli eredi del filosofo, ha sede nella dimora dove questi visse dal 1911 al 1952. Custodisce la sua preziosa biblioteca personale (circa 70.000 volumi, ai quali se ne sono aggiunti dopo la sua morte altri 30.000 circa), ma anche il suo archivio privato, nel quale particolarmente notevole è il Carteggio, probabilmente il maggior epistolario italiano del Novecento: oltre 100.000 documenti, con lettere dei protagonisti della cultura e della vita politica nazionale ed internazionale del tempo. Ma la Fondazione – con i suoi arredi, le suppellettili, le severe scaffalature lignee contenenti rare edizioni – conserva intatta l’atmosfera raccolta e familiare nella quale Croce condusse la sua lunga e operosa vita di infaticabile studioso. E la Fondazione Croce ancora oggi è un luogo di studio e di ricerca: infatti, oltre a curare il proprio patrimonio archivistico e bibliografico, che viene catalogato e digitalizzato, organizza convegni e seminari, svolge attività editoriale sulla figura e l’opera di Croce, nonché su temi cari alla sua riflessione. “Quest’anno inoltre, poiché ricorrono i 70 anni della morte del filosofo – prosegue Craveri – la Fondazione ha voluto celebrare la ricorrenza con due importanti iniziative. La prima è la pubblicazione del volumetto Soliloquio (Adelphi), una breve ma preziosa antologia di passi autobiografici di Croce, scelti dall’indimenticato Giuseppe Galasso. La seconda iniziativa consiste nella catalogazione nell’ambito del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) dell’intera biblioteca. L’attività di catalogazione, avviata da molti anni, ha ora ricevuto un decisivo impulso grazie ad un finanziamento ad hoc, erogato dalla Struttura di missione degli anniversari di interesse nazionale. Sono stati già catalogati più di 50.000 volumi, ed entro il 2024 l’intero catalogo della biblioteca sarà consultabile via web. Un traguardo importante, che recherà enorme giovamento a tutti gli studiosi e darà lustro alla nostra Regione”.
Napoli è una delle grandi capitali culturali del mondo
“Sono napoletano e sono consapevole del fatto che la mia città è impregnata di cultura: Napoli è una delle grandi capitali culturali del mondo. Questo luogo assume poi per me un particolare significato perché è la casa di Benedetto Croce, il più grande filosofo italiano del ‘900 ma anche uno dei più grandi filosofi europei e mondiali, colui il quale testimoniò lo storicismo e l’idealismo”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della visita a Napoli alla casa di Croce, dove ha sede la Fondazione Biblioteca Benedetto Croce. “Croce dedicò la sua visita alla libertà degli individui, fa della libertà il bene primo di cui noi disponiamo. Sono inoltre qui in una giornata particolare (data del centenario della Marcia su Roma, ndr), perché Croce fu il promotore del ‘Manifesto degli intellettuali non fascisti’. Ma Croce fu anche un profondo anti comunista, a un certo punto polemizzò duramente con Palmiro Togliatti. Secondo me Croce è anche un testimone del pensiero liberal-conservatore: conservare i valori, conservare la tradizione, conservare il valore della storia, ecco cosa significa essere storicisti. Perché la storia scorre e trasmette a noi il nostro essere e la nostra essenza”. La Fondazione Biblioteca Benedetto Croce, istituita nel 1955 dagli eredi del filosofo, ha sede nella dimora dove questi visse dal 1911 al 1952. Custodisce la sua preziosa biblioteca personale (circa 70.000 volumi, ai quali se ne sono aggiunti dopo la sua morte altri 30.000 circa), ma anche il suo archivio privato, nel quale particolarmente notevole è il Carteggio, probabilmente il maggior epistolario italiano del Novecento: oltre 100.000 documenti, con lettere dei protagonisti della cultura e della vita politica nazionale ed internazionale del tempo. Ma la Fondazione – con i suoi arredi, le suppellettili, le severe scaffalature lignee contenenti rare edizioni – conserva intatta l’atmosfera raccolta e familiare nella quale Croce condusse la sua lunga e operosa vita di infaticabile studioso. E la Fondazione Croce ancora oggi è un luogo di studio e di ricerca: infatti, oltre a curare il proprio patrimonio archivistico e bibliografico, che viene catalogato e digitalizzato, organizza convegni e seminari, svolge attività editoriale sulla figura e l’opera di Croce, nonché su temi cari alla sua riflessione.
La visita al Museo archeologico: Qui le nostre radici
Sangiuliano si è poi recato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli. “Il valore della libertà, il valore dell’Occidente si comprende molto bene in un luogo come questo – ha commentato – , perché qui ci sono le radici della nostra storia. Amo profondamente questo luogo, il più importante Museo archeologico del mondo, non esistono rivali”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della sua visita presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Organizzare al Mann una mostra sul Futurismo
“Ho chiesto al direttore del Mann (Giulierini, ndr) se fosse possibile fare qui una mostra dei Futuristi, perché nel Futurismo c’è un’idea di modernità che viene dal passato”. Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della sua visita presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli.