«Penso che chi aggredisce un operatore sanitario dovrebbe scontare la pena alternativa direttamente negli ospedali e nei presidi sanitari, fianco a fianco con gli operatori per comprendere come funziona il lavoro». Per la sottosegretaria alla Sanità Sandra Zampa, intervistata dal Corriere della Sera, l’inasprimento delle pene «non può essere l’unica soluzione. Come anche montare le telecamere di sorveglianza. Il personale sanitario va formato perché sia in grado di prevenire le aggressioni. Gli spazi negli ospedali vanno riorganizzati per evitare le tensioni. E, soprattutto, occorre subito approvare la legge che tratta l’operatore sanitario come un pubblico ufficiale, come chiede il ministro Speranza». «Il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari si sta intensificando negli ultimi anni, e riguarda tutte le regioni italiane, non solo Napoli», osserva Zampa. «Io penso che alla base ci sia un problema culturale Un tempo il medico, come anche l’ insegnante, era figura autorevole e rispettata. Oggi non più, stiamo vivendo la perdita di significato del valore enorme che ha il nostro sistema sanitario».