Sanità, l’appello di Silvana Papa (Confapi) a De Luca: Più innovazione e investimenti per invertire il declino

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“Il governatore De Luca conosce bene i disagi del cittadino campano. Ora pero’ ha gli strumenti per poter invertire il lento declino della sanita’ campana. La strada e’ quella della valorizzazione della qualita’ della prestazione sanitaria, che puo’ essere offerta dalle strutture pubbliche che scelgono l’efficienza e dai privati investitori che dovranno essere liberi di poter accrescere il livello di competitivita’ attraverso nuove tecnologie, formazione continua del personale occupato e stretto collegamento con gli enti di ricerca”. Lo ha detto Silvana Papa, presidente Confapi Sanita’. 
“La sanita’ pubblica dovra’ necessariamente interagire con la sanita’ privata, per modo che vi sia complementarieta’ di offerta e non inutile sovrapposizione di medesime competenze. L’auspicata complementarieta’ determinera’ finalmente – aggiunge – una oculata ripartizione dei fondi pubblici, che verranno spesi salvaguardando le esigenze del paziente e non le rendite di posizione tanto nel pubblico quanto nel privato. Il privato dovra’ rispondere, pertanto, quotidianamente, alla vera sfida dell’accreditamento, che non e’ quella di sentirsi tutelato sempre e comunque, ma di farsi scegliere dai cittadini e dal sistema regionale sanitario per l’eccellenza delle prestazioni rese”. “A “questo privato” il sistema sanitario regionale, gia’ in sede di programmazione sanitaria, deve garantire liberta’ di espansione, di innovazione tecnologica e di qualificazione del personale, imponendo trasparenza nella compagine societaria e nei flussi finanziari. Soltanto imponendo tale nuovo modello di sanita’ si potra’ evitare la corsa alla dequalificazione professionale, sia riguardo al personale medico – sottolinea ancora la presidente – che a quello relativo ad altre figure sanitarie, nonche’ l’arrembaggio al “sottocosto” di personale, strumenti chirurgici e medicali, farmaci, prestazioni ambulatoriali affidate a cooperative dequalificate. Oggi, invece, per poter ampliare i propri servizi sanitari con una stanza di 50 mq, oppure acquisire un nuovo macchinario per nuove attivita’ diagnostiche, oppure ampliare di un posto letto una Residenza sanitaria assistita, occorrono mediamente dai 12 ai 36 mesi”. “La precondizione, tuttavia, per questo nuovo disegno, e’ quella di “sburocratizzare” le procedure, facilitando l’innovazione, gli investimenti, la competitivita’ per servizi e qualificazione dell’offerta, la trasparenza sulle compagini e sui flussi finanziari. Potremo un giorno – conclude Silvana Papa – chiedere al cittadino campano in quanto tempo e’ riuscito ad avere risposte alle sue esigenze di salute? Io dico di si’; la risposta a questa domanda tuttavia non dipende da me o dalla Confapi”.