Sanremo al via nel segno dei fiori made in Italy

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Sanremo (Imperia), 6 feb. (Labitalia) – Ventimila garofani bianchi, 8.000 garofani rossi, 15.000 ranuncoli gialli, 20.000 foglie di magnolia colorate di bianco e 8.000 colorate di blu: questi i numeri forniti da Coldiretti Toscana sull’allestimento del Festival della Canzone italiana che prende il via a Sanremo in un tripudio di fiori made in Italy. “Siamo soddisfatti del lavoro fatto per la nuova edizione del Festival di Sanremo – dice il versiliese Cristiano Genovali, presidente di Piante e Fiori d’Italia – che anche quest’anno sarà una poderosa vetrina per promuovere la floricoltura nazionale. Ad aspettare cantanti e ospiti ci saranno 150 bouquet e un red carpet con 500 piante tra ciclamini rossi, primule gialle, cinerarie blu. E per ogni persona che salirà sul palco compresa orchestra, circa 1.000 pezzi, ci sarà una bottoniera da giacca realizzata con un anemone rosso per ricordare le vittime dei femminicidi”.

“Inoltre – continua Genovali – ogni giorno verranno realizzati gli allestimenti delle due sala stampa per un totale di 100 composizioni di grandi dimensioni e l’ultimo giorno verrà realizzato un piccolo omaggio floreale per i 500 giornalisti accreditati. Il tutto organizzato dall’Associazione Piante e Fiori d’Italia, e realizzato da i fioristi provenienti da tutta Italia della scuola ‘Pianeta Fiore’ in collaborazione col mercato dei fiori di Sanremo per la fornitura dei fiori e dei vivaisti di Albenga per le piante”, spiega Genovali.

“Il florovivaismo sta attraversando un periodo non facile e occorrono qualificate iniziative di promozione – sottolinea Tulio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – come quella offerta da un palcoscenico di assoluta eccezione come il Festival della Canzone italiana”. La Toscana, con il 15% della plv (produzione lorda vendibile) florovivaistica nazionale, risulta essere la prima regione d’Italia per la produzione complessiva di fiori e piante ornamentali. Il florovivaismo rappresenta circa il 30% della plv dell’intero settore agricolo della Toscana. Si tratta quindi di una plv di oltre 700 milioni di euro con una superficie di circa 7.500 ettari, ripartiti tra vivaismo (6.500 ettari) e floricoltura (1.000 ettari).

L’attività vivaistica ornamentale è concentrata nella Valle dell’Ombrone Pistoiese e interessa e 1.500 aziende e oltre 5.500 addetti diretti. La Toscana, in forza di questa grande tradizione nel settore ornamentale, riveste una posizione di rilievo anche a livello europeo, contribuendo per il 6% alla formazione della produzione florovivaistica complessiva dell’Unione. La Toscana è leader indiscussa in Italia per la quantità e qualità dei prodotti ornamentali. In Toscana si possono trovare fiori e piante ornamentali provenienti da tutte le zone del mondo, da quelle tropicali coltivate in ambienti protetti a quelle dei climi freddi allevate nelle zone più interne e sulla montagna appenninica, a quelle tipiche del clima mediterraneo nelle aziende situate nella parte costiera e in quella meridionale.

“Siamo soddisfatti che nella legge di bilancio 2018 sia stata accolta, anche grazie al nostro pressing – evidenzia Antonio De Concilio, direttore Coldiretti Toscana – la proposta di rendere possibile la detrazione fiscale per le ristrutturazioni di giardini e terrazzi privati e condominiali, come riconosciuto per gli appartamenti. Questa misura, oltre a migliorare l’aspetto dei centri abitati, ridarà ‘ossigeno’ alle imprese florovivaistiche e ai livelli occupazionali che esse sono in grado di sviluppare”.

Infatti, tra le molte novità di interesse per il mondo agricolo previste dalla legge di bilancio 2018, di particolare rilievo il varo del ‘Bonus verde’. Nella manovra, infatti, è contenuta la detrazione ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di ‘sistemazione a verde’ di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi, nonché per la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. Il ‘bonus’ si applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per interventi sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali.