Sansevero e gli Incas, in mostra la Lettera Apologetica

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in foto ritratto di Raimondo di Sangro (ph. Marco Ghidelli)

L’edizione originale della Lettera Apologetica, principale opera letteraria di Raimondo di Sangro, sarà esposta al Museo Cappella Sansevero in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio 2024, dal 28 al 30 settembre, una testimonianza della modernità di pensiero del misterioso Principe scienziato e della sua apertura verso civiltà extra europee. Uscita dalla sua stamperia privata all’inizio del 1751, la Lettera si presenta come un’apologia di un antico sistema comunicativo degli Incas: i quipu, ossia dei nodi fatti con cordicelle colorate a cui attribuisce dignità di scrittura. Il Principe di Sansevero fu infatti mente cosmopolita e anticonformista, curioso di esplorare la cultura e le usanze di popoli lontani, con l’intento di promuovere un dialogo interculturale già nel XVIII secolo. Nel libro Raimondo di Sangro, che si firma con il nome da accademico della Crusca, «Esercitato», fa trapelare il suo punto di vista poco ortodosso su diversi temi, dal miracolo di San Gennaro all’origine del mondo e dell’uomo, guadagnandosi la fama di pensatore irriverente e libertino, tanto che l’opera fu condannata dalla Chiesa come «una sentina di tutte le eresie» e messa all’Indice dei libri proibiti. Di Sangro rifiutava la visione degli Inca come «selvaggi», proponendo invece una prospettiva alternativa, nel segno del relativismo culturale che allora cominciava a muovere i primi passi. L’edizione di quest’anno delle Giornate Europee del Patrimonio ruota proprio attorno al tema ‘Patrimonio in cammino’, un invito ad esplorare le tracce delle interazioni tra diverse culture che hanno contribuito alla formazione della nostra identità. Il sito museale, tra i più visitati a Napoli , ha inoltre confermato, anche per questa edizione delle Giornate, un progetto di solidarietà culturale: il ricavato degli incassi del 28 settembre (1,00 € per ogni visitatore pagante) sarà devoluto all’Archivio di Stato di Napoli per sostenere il restauro di una serie di disegni storici provenienti dai protocolli notarili del XVI, XVII, XVIII e XIX secolo. Si tratta di disegni unici nel loro genere, a contorno o acquerellati, che raffigurano monumenti e scorci della città di Napoli e che accompagnavano atti di compravendita o contratti per la commissione di lavori.