“Santi di Periferia”, Pelù scrive e canta brano con i “ragazzacci” di Nisida

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in foto Piero Pelù, cantante

Un brano che parla della consapevolezza degli errori commessi in passato, del senso di solitudine, ma anche della voglia di riscatto, dell’orgoglio per il lavoro che si sta facendo su sè stessi e di come la musica puo’ essere la via d’uscita, la strada per non commettere più sbagli e reati. E’ la storia, il messaggio del brano frutto del lavoro del progetto “Santi di Periferia, l’impossibile non esiste” promosso dal rocker Piero Pelù e realizzato in collaborazione con il Comune di Napoli, in particolare dagli assessorati ai Giovani di Alessandra Clemente e al Welfare di Roberta Gaeta, e con il Centro di Giustizia Minorile. Il progetto, che prende il nome dal titolo di un brano che Pelù ha scritto con i Litfiba, ha coinvolto 11 ragazzi: 6 provenienti dall’area penale e 5 dall’Istituto ‘Galiani’ di Napoli. Ragazzi che, dopo quattro giorni di lavoro e di prove, oggi sono saliti orgogliosi e gioiosi sul palco di Piazza Forcella, nell’omonimo rione, e hanno mostrato al pubblico il loro talento, la loro voglia di riscatto e di crescita. “Sono ragazzacci fantastici – ha detto Pelu’ prima dell’esibizione – lunedi’ non avevamo nemmeno il coraggio di guardarci tra noi e poi invece grazie alla musica che e’ terapia e compagna di vita hanno tirato fuori le loro parole chiave, le password con cui aprire le porte. Questi ragazzi sono dei grandissimi poeti”. Una canzone tra il rock e il rap, coinvolgente che ha trascinato il pubblico e il sindaco Luigi de Magistris a ballare e cantare con i ragazzi. Ben due i bis chiesti a gran voce dal pubblico. “Pelu’ – ha affermato de Magistris – e’ stato bravissimo a cacciare il talento che c’e’ dentro il cuore, l’anima e il corpo di ogni ragazzo. Un talento che va cercato soprattutto in quei giovani che hanno sbagliato. Oggi si e’ dimostrata la potenza della citta’, della cultura, della sofferenza, la grande voglia di riscatto e il grande cuore di Napoli”. Giovani per sostenere i quali – ha aggiunto il sindaco – “bisogna rafforzare le alternative. Dobbiamo dire loro che altre strade esistono perche’ nessuno nasce delinquente e nessuno puo’ permettersi di giudicare per sempre dei ragazzi anche quando sbagliano. Tutti dobbiamo interrogarci e la nostra citta’ lo sta facendo, sta ripartendo dall’umanita’ e dalla centralita’ della persona con l’obiettivo di arrivare soprattutto alle persone piu’ fragili”. Al progetto, nato da una chiacchierata in Calabria tra Pelu’ e de Magistris nell’estate 2016, ha lavorato da circa un anno e mezzo un gruppo coordinato dal Comune di Napoli e costituito da Maria Gemmabella, direttore del Centro di Giustizia minorile, Carlo Morelli, direttore del Coro della Citta’ di Napoli, Rosario D’Uonno, fondatore del Marano Ragazzi Spot Festival che con Pelu’ hanno ideato il percorso didattico e formativo. Maintutor dei laboratori sono stati gli artisti napoletani Claudia Magre’, Daniele Sanzone degli A67 e Nando Misuraca.