Santo questo Natale, tregua per Renzi e la Boschi

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E meno male che è arrivato il Natale, infine, accolto nella sua aggettivazione di Santo come mai prima d’ora dal Governo, in particolare dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi e, più ancora, dalla conterranea ministro a lui più cara, Maria Elena Boschi. Da giorni, infatti, nella tormenta mediatica alimentata dal parentale conflitto di interessi che ogni giorno di più emerge dallo scandalo della Banca Etruria, prima ancora che dalla collera dei risparmiatori uccellati dai dirigenti e funzionari dell’istituto di credito toscano, la ricorrenza della Natività di Nostro Signore, ai nostri, in luogo della proverbiale luce ha portato un più discreto e apprezzato cono d’ombra. Insomma, un dorato silenzio al riparo dell’assordante stridore delle fanfare giornalistiche. Con i giornali per tre giorni assenti dalle edicole, il contrappunto dei balsamici Tg di mamma Rai e – Deo gratias – tutti noi distratti finalmente dagli acquisti dei regali (siamo tornati a spendere qualcosa in più, confermano le associazioni dei commercianti) e infastiditi dallo smog che ci costringe finalmente a camminare o a usare i mezzi pubblici (la preoccupazione della salute è secondaria nei nostri pensieri) Matteo e Maria Elena hanno potuto finalmente trascorrere qualche ora in pace. E forse in riflessione. Vedremo. A distogliere, inoltre, la nostra attenzione dagli scandali è intervenuta – quasi a ridosso della vigilia – anche l’approvazione definitiva, con voto di fiducia, della legge di Stabilità da parte del Senato.

La manovra ha incassato 162 voti favorevoli (125 i voti contrari). La Camera degli anziani ha approvato anche il ddl di bilancio con 154 voti favorevoli e 9 contrari. Nessun astenuto, come nel caso della legge di Stabilità, registrano i verbali della seduta. “La legge di Stabilità rafforza e stimola la crescita e il lavoro e indirizza risorse importanti per i poveri, i meno abbienti e per i giovani”, ha commentato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Parole ottimistiche che stridono, a dire il vero, con la correzione dei dati pure positivi – in ogni caso dello zero virgola – registrati in questo scorcio di fine anno. Ma tant’è. Più realistiche, sia pure nell’analoga enfasi del tono, le parole di commento del premier: “Stabilità, collegato ambientale e Rai tutto in un giorno: tre partite che sembravano impossibili portate a casa nel giro di qualche ora. La produttività di questo Parlamento è impressionante e i cittadini ne vedranno le conseguenze con l’abbassamento delle tasse”.

 E pure questo è da vedere, a dire il vero. Perché la tassazione diretta, per dire, sarà anche più leggera, ma quella indiretta di certo non accenna a calare. Prendiamo, per esempio, il costo della benzina, che oggi infatti – registra l’Ufficio studi della Cgia di Mestre – è più cara del 30% rispetto al 2008, eppure il prezzo del petrolio attualmente è assai più basso (41 dollari al barile) del valore registrato nel dicembre di sette anni fa. E dunque, a spingere verso l’alto il prezzo (nel 2008 un litro di benzina costava 1,115 euro al litro, oggi invece alla pompa costa 1,451 euro al litro) guarda caso è sempre la componente fiscale. Ciò non toglie, tuttavia, che nella legge di stabilità manchino piacevoli novità su questo fronte. Per esempio, per le mamme arriva la proroga del voucher pannolino; per i neo-papà il raddoppio del mini-congedo parentale; ai nonni over75 sale la no-tax area e ai nipotini 18enni arriva la card con 500 euro da spendere anche in concerti. Ma soprattutto c’è l’addio alla odiata Tasi sulla prima casa, la riduzione a 100 euro del canone tv e altro ancora. Cui fa da contrappunto – è vero – l’occhio dell’autovelox, che non controllerà solo la velocità, ma anche il pagamento del bollo e la revisione dell’auto. Né le novità finiscono qui. Ancora con riferimento all’abitazione, una delle novità introdotte alla Camera nella legge di Stabilità è che la prima casa si potrà acquistare in leasing. Si pagherà cioè un ”canone” e alla fine un valore di riscatto. Non solo. Il leasing sarà agevolato per gli under35 con reddito sotto i 55 mila euro. Per loro canone e riscatto ridotti. Oddio, c’è anche dell’altro di cui menar vanto (e difatti al riguardo i tg ci hanno non poco tormentato) anche se a me sa più di folclore. E’ il caso della multa prevista per chi getta i mozziconi per terra. Torno serio, nel “Collegato ambientale” si prevedono anche i fondi per incentivare la mobilità sostenibile, per il rischio idrogeologico, per acquisti verdi da parte della Pubblica amministrazione. Ad ogni modo, non fosse stato per il ritorno delle targhe alterne pochi italiani oggi ricorderebbero il nome del ministro dell’Ambiente: Gian Luca Galletti.