Sapa lancia un componente auto nello spazio: “Ritorno al Futuro” per prevenire i terremoti

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Sapa, gruppo industriale attivo nello stampaggio ad iniezione per il settore automotive con sede ad Arpaia (benevento), supporta la ricerca dell’Is Plamieri-Rampone-Polo di Benevento e lancia un velivolo a 36.000 metri di altezza: un volo nel futuro con l’intento di rilevare condizioni atmosferiche e campi magnetici per la prevenzione dei terremoti. Si tratta di un drone al quale sono state applicate due apparecchiature: una che consente le rilevazioni delle condizioni atmosferiche; l’altra che permette di registrare l’andamento del campo magnetico, utile per monitorare i movimenti tellurici.

A differenza delle altre esperienze di lancio, il velivolo è stato progettato per fare ritorno al punto di partenza, una volta che il pallone, a contatto con l’atmosfera, è scoppiato (la durata della traiettoria di ritorno dipende dalle condizioni atmosferiche e si aggira tra le quattro e le sei ore).

L’idea nasce in seno al progetto Abachos, “Automatic Back Home System”, un programma didattico vero e proprio, nato dalla mente di Amedeo Lepore, sviluppato inizialmente presso l’Iss Vittorio Emanuele II di Napoli, per poi spostarsi nell’Is Palmieri-Rampone-Polo di Benevento.

L’avvio del progetto è avvenuto attraverso diversi invii nella stratosfera di palloni sonda e dei relativi payload. Con i primi tentativi, questa particolare iniziativa ha attratto una schiera di appassionati, appartenenti al settore scientifico, e con essi nuove idee e nuovi stimoli.

Sapa, oltre a finanziare il progetto, ha costruito anche alcune parti importanti del velivolo, nel proprio reparto di ingegneria di ricerca e sviluppo che si è occupato dei flap, le due alette che consentono al velivolo di orientarsi. Sono stati realizzati con una stampante 3D, attraverso una matematizzazione dell’oggetto. Ne è venuto fuori un componente che non subisce alcun tipo di variazione fisica o meccanica, seppur lanciato nella stratosfera.