di Rosina Musella
Il Buono Mobilità che ha consentito l’accesso ad un bonus per l’acquisto di veicoli elettrici per l’uso privato e per la mobilità condivisa ad uso individuale (come lo sharing di bici, monopattini e scooter) è stato attivato tra novembre e dicembre. La misura, introdotta dal Ministero dell’Ambiente, ha fatto sì che nelle città si contasse un numero maggiore di veicoli elettrici e, come altre manovre del Decreto Rilancio volte a contenere i danni causati dall’epidemia da Covid-19, che si sostenessero le attività commerciali legate alla mobilità alternativa. I nostri microfoni hanno raggiunto Massimo Sapio, tra i titolari di NeapoliSolare, realtà nata cinque anni fa nel cuore del Centro storico di Napoli che si occupa di mobilità ed energia alternativa, per chiedergli come l’introduzione di questi incentivi abbia influenzato la loro attività.
Che lavoro svolgete con NeapoliSolare?
Con NeapoliSolare effettuiamo tour guidati, noleggio, vendita e riparazione di veicoli elettrici, principalmente biciclette. Ultimamente ci stiamo specializzando nella vendita di monopattini e mono-ruota, veicoli ad una ruota su cui si sta in piedi e che vengono messi in movimento dal corpo; con l’introduzione di questo veicolo abbiamo organizzato un corso per spiegare come stare in equilibrio su di esso e come utilizzarlo.
Per quanto concerne le energie rinnovabili purtroppo finora non c’è stata una forte richiesta, la qual cosa per noi risulta incomprensibile poiché per una questione geografica saremmo tra i territori più indicati a sfruttare le energie ottenute da fonti rinnovabili. Mi riferisco principalmente al fotovoltaico ad uso domestico, di cui ci occupiamo, che permetterebbe al singolo grazie a pochi strumenti di ottenere direttamente l’energia di cui ha bisogno, senza dipendere da terzi. C’è però un certa ritrosia, da un punto di vista culturale e burocratico, verso l’uso delle energie rinnovabili e speriamo che con il Super Bonus legato alle ristrutturazioni si dia una spinta verso questo senso.
Qual è la risposta della città alla vostra offerta?
Nella nostra città il discorso sulla mobilità alternativa è abbastanza complesso, ma gradualmente ci si sta arrivando. Il nostro scopo, attraverso i tour guidati e il noleggio di mezzi elettrici, è mostrare Napoli da un punto di vista più calmo, rilassato, sfruttando un mezzo nuovo per far comprendere al meglio le potenzialità di questo veicolo. Ci sono diverse remore da parte di coloro che per la prima volta si approcciano a questo tipo di mobilità, diversa rispetto a quella cui siamo abituati. I mezzi elettrici, però, stanno avendo un grosso successo perché permettono di risparmiare su diversi fronti: la bicicletta, a parte il costo iniziale che non è comunque contenuto, porta con sé una serie di vantaggi, che vanno dall’assoluta gratuità della circolazione, alle spese ridotte per tutto ciò che concerne la manutenzione e il mantenimento del mezzo, al costo di una carica per la batteria che, in proporzione, arriva ad essere anche 15 volte inferiore alla benzina. Insomma, chi le usa ha tutto da guadagnare e si strizza anche l’occhio alla questione ambientale.
Cos’è cambiato in questi cinque anni?
Pian piano la mentalità sta cambiando, ci si avvicina a questi mezzi con meno dubbi rispetto al passato e si sta trasformando anche il muoversi in città. Fortunatamente, aggiungerei, perché viviamo in una città particolare, dalla grossa densità abitativa in uno spazio ristretto, quindi le nostre possibilità di mobilità veloce sono limitate: tra traffico, inquinamento, impossibilità di programmare con precisione le tempistiche di uno spostamento da un punto all’altro, le croniche mancanze del trasporto pubblico. Proprio quest’ultimo aspetto sta favorendo il trasporto privato, quindi è un bene che i mezzi elettrici vengano scelti al posto di quelli a motore.
Siete stati aiutati dagli incentivi per la mobilità sostenibile?
Sì. La risposta pre-Covid era in crescita, lenta ma costante. Però tra prima e seconda ondata, con la svolta green a livello europeo verso la mobilità alternativa e gli incentivi di cui il Governo si è fatto promotore, si è generato un boom di vendite. C’è stata una corsa verso l’acquisto di questi mezzi e possiamo ritenerci fortunati perché abbiamo riscontrato un certo incremento, quando altre attività commerciali hanno subito un vero e proprio arresto.
Come ha impattato il Covid sulla vostra attività?
I ricavi legati agli incentivi sono stati seguiti da un totale azzeramento di ciò che guadagnavamo con il turismo. Con i nostri tour organizzati lavoravamo sia con turisti italiani che stranieri, che spesso ci scoprivano grazie ad alcune piattaforme con cui collaboriamo e su cui il turista può mettersi in contatto con noi. Da marzo, però, queste piattaforme sono totalmente ferme e credo che recuperare il trend in crescita degli ultimi due anni sarà difficile, se non prima di un anno e mezzo. Con il Covid si è rivoluzionato tutto, i provvedimenti che si stanno prendendo sono dei tappabuchi per cercare di risolvere la tragica situazione economica e sanitaria. La nostra attività è rimasta aperta durante il secondo lockdown, ma se non fosse stato per gli incentivi, essere aperti o chiusi per noi non avrebbe fatto la differenza. Se non si risolve il problema alla radice migliorando la sanità pubblica, vivremo l’onda lunga di questa pandemia per molto tempo, e più si dilatano i tempi di questa precarietà, tra aperture, semi-aperture, divisioni in zone, più difficile sarà gestire la propria attività, perché si innesterà una sorta di tira e molla di incertezza, quotidiana prima e totale poi, di cui tutti subiremo le conseguenze.