Sapori di casa da Napoli ad Amsterdam e ritorno: ecco la startup “Vico Food Box”

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foto da copertina Facebook Vico Food Box

Si chiama Vico Food Box ed è un e-commerce di prodotti tipicamente italiani creato in Olanda e tornato in Italia, a Napoli, città natale dei fondatori. Nata da un’idea di Gennaro, Vittorio, Debora e AntonioVico Food Box spedisce prodotti alimentari italiani in tutta Europa e in UK, garantendo anche un servizio di logistica refrigerato nei Paesi Bassi. “Ci chiamiamo Vico Food Box proprio perché vogliamo esprimere la nostra vicinanza ai vicoli di Napoli ma allo stesso tempo il nostro sguardo internazionale – affermano i cofounders – Esprimendo, al contempo, la nostra territorialità ma anche il legame con i clienti”.
E’ stata la nostalgia di casa la molla che ha fatto scattare l’idea e la sua attuazione. “Ci trovavamo in Olanda ma ci mancava molto l’Italia – spiegano i fondatori -. Volevamo portare anche qua odori e sapori di casa. Ad Amsterdam, dove l’azienda è nata e ha vissuto il suo primo periodo, conoscevamo benissimo il target per cui abbiamo creato una bella community con i nostri clienti. Chi vive in Italia, spesso, non riesce a dare il giusto valore ai prodotti italiani, mentre gli italiani espatriati restano molto legati al territorio. Tramite il nostro e-commerce vendiamo prodotti alimentari, soprattutto tipici del Sud Italia, ma anche per la cura domestica e del corpo, oltre a giochi tipicamente italiani come la tombola o la Settimana Enigmistica. Sulle nostre box lasciamo un messaggio per il cliente; personalizzato: un modo carino per ringraziarlo. Vendiamo anche in B2B prodotti refrigerati, con l’obiettivo di estendere questo tipo di logistica anche in UE in 36 ore”.

E’ la burocrazia il nemico numero uno di chi fa impresa in Italia, ma i quattro startapper hanno avuto il coraggio di riportare la loro impresa nel Belpaese. “Abbiamo importato il modello olandese e nordeuropeo al Sud con un team che dà grande risalto, prima di tutto, alle persone – spiegano -. Ci definiamo coraggiosi per avere creato l’azienda all’Estero e averla riportata in Italia. La burocrazia, nei Paesi Bassi, è molto più snella rispetto al territorio nazionale. Abbiamo aperto l’azienda e il conto in banca in 45 minuti mentre qui i tempi sono biblici; si impiegano circa 4 mesi e anche i costi sono molto più alti. Allo stesso tempo, c’è da dire che in Italia si denota un grosso potenziale inutilizzato. Altra differenza sono i tempi di lavoro: noi abbiamo voluto valorizzare le persone e ci siamo inseriti sul territorio con una realtà giovane. Il venerdì finiamo tutti prima e beviamo un drink assieme: è un’occasione per staccare la testa e per confrontarci al di fuori dell’ambiente lavorativo.
Il team è composto da 24 ragazzi giovanissimi “dove la formazione fa la differenza, in un team molto omogeneo composto al 50% da donne e al 50% da uomini. Il primo anno il nostro fatturato era sotto i 300mila euro; nel 2020 siamo arrivati a circa 950mila euro; valore che si è alzato a un milione e 400mila euro nel 2021 e che si chiuderà a 2 milioni nel 2022. Tutto questo con una pandemia nel bel mezzo del nostro percorso”.