Saviotti esclude licenziamenti Bpm-Banco

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(ANSA) – MILANO, 24 MAR – Con la fusione Bpm-Banco “non ci sarà alcun problema per quanto riguarda i dipendenti, non ci sarà alcun licenziamento: chi uscirà è perché vorrà partecipare ai fondi di solidarietà” che poi è il sistema finora “utilizzato sempre dal Banco Popolare”. Lo afferma l’a.d. del Banco, Pier Francesco Saviotti, nella conference con gli analisti, aggiungendo che “subito dopo Pasqua partirà la redazione del piano industriale” per la fusione e “nel giro di un mese” sarà all'”attenzione dei regolatori, non avremo difficoltà”.
    Il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, spiega invece che “ci posizioneremo al 12,5% di Cet 1 phased-in (uno dei principali indicatori di solidità del capitale), più o meno al livello del primo ‘peer’ che è al 13%”, aggiunge facendo riferimento, ma non citandola, a Intesa SanPaolo. “Avremo un tasso di copertura delle sofferenze al 62,1% e del totale dei crediti deteriorati al 48,5%, superiore al primo peer”, ha concluso Castagna.
   

(ANSA) – MILANO, 24 MAR – Con la fusione Bpm-Banco “non ci sarà alcun problema per quanto riguarda i dipendenti, non ci sarà alcun licenziamento: chi uscirà è perché vorrà partecipare ai fondi di solidarietà” che poi è il sistema finora “utilizzato sempre dal Banco Popolare”. Lo afferma l’a.d. del Banco, Pier Francesco Saviotti, nella conference con gli analisti, aggiungendo che “subito dopo Pasqua partirà la redazione del piano industriale” per la fusione e “nel giro di un mese” sarà all'”attenzione dei regolatori, non avremo difficoltà”.
    Il consigliere delegato di Bpm, Giuseppe Castagna, spiega invece che “ci posizioneremo al 12,5% di Cet 1 phased-in (uno dei principali indicatori di solidità del capitale), più o meno al livello del primo ‘peer’ che è al 13%”, aggiunge facendo riferimento, ma non citandola, a Intesa SanPaolo. “Avremo un tasso di copertura delle sofferenze al 62,1% e del totale dei crediti deteriorati al 48,5%, superiore al primo peer”, ha concluso Castagna.