L’assemblea Confesercenti della Campania riunita stamane ha confermato presidente, per la quarta volta consecutiva, Vincenzo Schiavo, che è anche delegato nazionale per le politiche del Mezzogiorno di Confesercenti. “Siamo orgogliosi di poter dire – ha sottolineato – che Confesercenti Campania è stata sempre al fianco delle imprese in questi in questi 16 mesi e 501 giorni di pandemia e di sofferenza. Confesercenti rappresenta il corpo Intermedio tra lo Stato e l’Impresa: in tal senso abbiamo sempre avuto un numero verde attivo in tutto il lockdown, uno staff di 40 professionisti per offrire supporto a tutti i nostri imprenditori e commercianti, aiutandoli anche a ottenere finanziamenti e ristori”. Sull’utilizzo rafforzato del green pass Schiavo è critico: “Dobbiamo esserlo perché in questa fase il Governo non dovrebbe alzare l’asticella della difficoltà per le nostre attività, ma supportarle con aiuti concreti e sgravi fiscali. Tutti devono vaccinarsi, ma non è giusto continuare a discriminare, con ulteriori ostacoli, i ristoranti e i locali, già vessati dalla crisi legata al Covid”. La pressione fiscale rappresenta uno dei temi più sentiti dalle imprese campane. “È un’ulteriore dramma per le nostre attività: la pressione fiscale del 60% è inaccettabile, è troppo anche pagare il 110% dello stipendio riconosciuto al lavoratore tra tasse e contributi. Lo Stato deve abbattere questi costi, ma anche velocizzare la “burocrazia”, resa ancora più lenta dalla pandemia. Basti pensare all’aumento degli adempimenti consequenziali, 92 l’anno, per un costo di circa 9mila euro all’anno per ogni piccola impresa. L’allarme è quantomai serio: senza sostegno dello Stato al rilancio della nostra economia, dopo la pandemia più di 50mila imprese in Campania saranno costrette ad alzare bandiera bianca”. Schiavo ha ribadito come il rilancio dell’economia delle imprese campane passi attraverso l’utilizzo intelligente dei fondi Pnrr: “Per la Campania si tratta di una partita unica per cambiare pelle, da non fallire perché è un treno che passa una sola volta. Dobbiamo dare forza al mondo del turismo, che è l’unico volano che consente di rilanciare il Mezzogiorno, ridurre il gap atavico con il Nord, fare in modo che la nostra regione diventi l’hub principale del Mediterraneo per attrarre investitori esteri: queste le opportunità per rilanciare la nostra economia. Inoltre bisogna investire nella tecnologia e nell’innovazione, senza perdere la nostra magnifica ed atavica tradizione. Dobbiamo capitalizzare di più nel Turismo e nella Cultura: questo binomio farà ripartire l’economia dell’Italia”.