Scienza, elettricità dalla legna bagnata: allo studio nuove fonti energetiche

79
(foto da Pixabay)

Generare elettricità partendo da legno bagnato e utilizzare l’energia raccolta dall’evaporazione dell’acqua. Questo l’obiettivo a cui e’ stato orientato uno studio, descritto sulla rivista Advanced Functional Materials, condotto dagli scienziati del Royal Institute of Technology, che hanno ideato un metodo per raccogliere elettricita’ dal legno immerso in acqua e lasciato asciugare. Il team, guidato da Yuanyuan Li, ha sfruttato il processo di traspirazione, che si verifica naturalmente quando l’acqua evapora dal legno bagnato. Durante la traspirazione, spiegano gli esperti, l’acqua si muove attraverso il materiale producendo piccole quantita’ di bioelettricita’. I ricercatori hanno utilizzato competenze avanzate di nanoingegneria per raccogliere questa elettricita’. “Al momento – riporta Li – la tecnica ci permette di far funzionare adeguatamente una lampada LED o una calcolatrice. Per alimentare un laptop, avremmo bisogno di un metro quadrato di legno, spesso un centimetro e due litri d’acqua. Sostenere le esigenze elettriche di una famiglia normale richiederebbe enormi quantita’ di legno e acqua, per cui si tratta di un sistema ancora da collaudare e ottimizzare”. Alterando la composizione su scala nanometrica del legno, gli scienziati hanno migliorato le proprieta’ del materiale, in termini di superficie, porosita’, carica superficiale, velocità con cui l’acqua puo’ passare attraverso il legno. “Il nostro approccio – sostiene Li – permette di ottenere un quantitativo circa dieci volte superiore rispetto al legno normale. Regolando la differenza di pH tra legno e acqua, si può raggiungere una tensione di circa 1,35 microwatt per centimetro quadrato. Finora, il legno ha gestito dieci cicli con l’acqua senza mostrare cali nelle prestazioni”. “Il grande vantaggio di questa tecnologia – conclude Li – e’ che il legno puo’ essere facilmente utilizzato per altri scopi una volta esaurito come fonte di energia. Speriamo di ottimizzare il processo in modo da migliorarne l’efficacia e l’efficienza”.