Oltre ai cambiamenti climatici e alle collisioni con gli asteroidi, anche la tettonica a placche può influenzare l’origine e l’estinzione delle specie animali. Questa curiosa correlazione emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communicatios, condotto dagli scienziati della Flinders University. Il team, guidato da Alice Clement, ha individuato una nuova specie di pesci preistorici che potrebbe contribuire a ricostruire il percorso evolutivo della Terra. Individuati nella formazione Gogo in Australia Occidentale, gli esemplari analizzati sono stati denominati Ngamugawi wirngarri, e potrebbero essere associati a un periodo di intensa attività tettonica legata al movimento della crosta terrestre. I pesci fossili, che potrebbero essere geneticamente correlati al celacanto, sembrano risalire al Devoniano, tra 359 e 419 milioni di anni fa. “Abbiamo scoperto – riporta Clement – che l’attivita’ delle placche tettoniche ha avuto una profonda influenza sui tassi di evoluzione del celacanto. La nuova specie avrebbe avuto maggiori probabilità di prosperare ed evolversi durante periodi di intensa attivita’ tettonica”. Il lavoro conferma che la Formazione Gogo del tardo Devoniano e’ una delle raccolte piu’ ricche e meglio conservate di pesci e invertebrati fossili sulla Terra.
“Questi risultati – commenta Long, collega e coautore di Clement – forniscono importanti indizi sull’anatomia primitiva di questa specie, la stessa che poi, dopo moltissimi passaggi evolutivi, avrebbe portato agli ominidi. Molte caratteristiche anatomiche umane, come mascelle, denti, appendici, scatola cranica ossificata, camere cardiache, hanno iniziato a svilupparsi nel Paleozoico inferiore (540-350 milioni di anni fa). Circa 380 milioni di anni fa nella Formazione Gogo prosperava una barriera corallina tropicale, con decine di specie di pesci. Oggi la zona e’ ricoperta da affioramenti rocciosi, il che offre un’opportunita’ unica di studiare i taxa del passato conservati come fossili”. Il gruppo di ricerca ha calcolato i tassi di evoluzione nei 410 milioni di anni di storia delle specie individuate nell’area. Tale approccio ha permesso al team di inferire che il celacanto ha rallentato bruscamente il proprio percorso evolutivo durante i dinosauri. “Oggi – continua Long – il celacanto e’ un affascinante pesce di profondità che vive al largo delle coste dell’Africa orientale e dell’Indonesia e puo’ raggiungere i due metri di lunghezza. Questa specie e’ considerata geneticamente vicina ai pesci polmonati e ai tetrapodi, perche’ sono dotati di ossa significativamente robuste nelle pinne, in modo simile alle strutture del braccio. “Ci sono ancora diversi interrogativi irrisolti in merito all’evoluzione dei celacanti, considerati ‘fossili viventi’ – conclude Richard Cloutier dell’Universita’ del Quebec – questo lavoro sembra colmare in parte alcune di queste lacune. Il lavoro contribuisce a ricostruire parte del percorso evolutivo di questa specie cosi’ enigmatica”.