Roma, 7 apr. (AdnKronos) – Nuovo botta e risposta tra i vicepremier. “Nel Def la riduzione fiscale dovrà essere sicuramente inserita”, ha scandito il leader del Carroccio alla cerimonia inaugurale del Vinitaly di Verona, dopo che il titolare di via XX Settembre nei giorni scorsi aveva ‘post-datato’ il secondo step della flat tax alla manovra di settembre e non al Documento di Economia e Finanza, atteso questa settimana in Cdm, insieme al dl Crescita e alle norme sui risparmiatori truffati. “Se faccio una cosa la faccio seriamente” dice, poi, a ‘Non è l’Arena’ su La7, toccando il tema della legge Fornero. “Se comincio adesso ad abolirla” “non mi arrendo finché non l’ho abolita totalmente, non per due anni o tre anni. Neanche se torna Padre Pio sulla terra io torno indietro sulla legge Fornero”. Quanto alla “Tav spero si faccia e farò tutto il possibile perché si faccia. Giusto aggiornare al 2019 alcune opere che partono da lontano, vedere se si possono fare risparmi o rivedere i tracciati. Ma più treni viaggiano più pulita è l’aria”. “Non c’è solo la Tav ma tante altre infrastrutture: le strade in Sicilia, il binario unico in Puglia, il metano in Sardegna, c’è tanto da fare”, ha aggiunto. Tocca, poi, il tema dei campi rom e dice: “Chiudere entro la fine del mandato tutti i campi in Italia”.
DI MAIO – “Finché si sta nel contratto noi andiamo d’accordo e lavoriamo benissimo” con la Lega, dice Di Maio, ospite di Fabio Fazio a ‘Che tempo che fa’, “ma quando si esce dal contratto non si passa”. “Per me la flat tax si deve fare ma non deve aiutare i ricchi”. “La forza politica che rappresento ha i ministeri più complessi e su 10 provvedimenti, 8 o 9 li abbiamo firmati noi. Io – rimarca il capo politico 5 Stelle – non dico al ministro dell’Interno ‘lavora di più'”. “Dobbiamo il più possibile lavorare per realizzare il contratto di governo”, è l’esortazione che arriva da Di Maio. “Questo governo deve andare avanti, un governo che dura altri 4 anni ci consente di realizzare il programma”. “Dopo le europee si tranquillizza un po’ tutto, visto che il governo non cadrà e non ci saranno altre scadenze elettorali”. Nel pomeriggio il M5S aveva già replicato alle parole di Salvini. “Flat tax? Certo, noi siamo leali al contratto la Flat tax è nel contratto – avevano detto -. Non abbiamo mai detto di non volerla, bensì abbiamo affermato che non bisogna fare facile campagna elettorale su certe misure, perché sono ambiziose e costano. D’altronde è stata la Lega a dire che costa 12miliardi. Ribadiamo: noi siamo sempre stati leali al contratto, chi lo è stato meno è la Lega. Chi ha iniziato a spingere sulla castrazione chimica è stata la Lega, chi parla di leva obbligatoria è la Lega, chi presenta una legge per la libera circolazione delle armi è la Lega. E potremmo andare avanti per molto”. Su un punto, però, i due vicepremier sono in accordo. “I campi rom vanno chiusi” dice anche Di Maio. “Il pane non va mai calpestato. Chi è cristiano e cattolico sa che è un dono di Dio. Però al netto della condanna totale per quello che è successo, noi rileviamo tensioni sociali nei quartieri dove ci sono i campi rom. Gli italiani si devono integrare, per quelli che non sono italiani vanno avviati i ricollocamenti. Ma di questo si deve occupare il ministro dell’Interno”. In vista delle europee il vicepremier annuncia che le “capilista” saranno “5 donne”, scelte “tra eccellenze nella scienza, nell’università e nell’imprenditoria”. La decisione è stata presa “dopo il dibattito che ho visto al Congresso di Verona sulla figura della donna”. “Al ministro Tria”, invece, “non direi mai di ‘stare sereno’ ma di ‘stare tranquillo’, perché purtroppo in passato questo termine…”. “Se incontrerei di nuovo i gilet gialli? Dopo quello che hanno detto, no. Dopo che hanno detto ‘siamo pronti alla lotta armata’, io ho preso le distanze”. Di Maio ricorda che “c’è una elezione europea importante, nei prossimi mesi più avanzeranno queste forze” come i partiti di Le Pen e Orban “più ci ritroveremo danneggiati come Italia”. Il Movimento 5 Stelle, ha sottolineato il vicepremier, “deve fare da argine” perché “sovranismo in questo momento non significa aiutare l’Italia”.
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CONTE – “La riunione , tornando sul tema flat tax il premier Giuseppe Conte al Vinitaly. “Lo portiamo in Consiglio dei ministri, quindi tutte le questioni le affronteremo serenamente e tranquillamente come abbiamo sempre fatto”.