Sciopero, questa parola sconosciuta (in Giappone)

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A cura di Alfonso Vitiello È difficile convincere un impiegato giapponese a prendersi una settimana intera di ferie o a smettere di lavorare anche per due giorni. Soprattutto oggi che la crisi A cura di Alfonso Vitiello È difficile convincere un impiegato giapponese a prendersi una settimana intera di ferie o a smettere di lavorare anche per due giorni. Soprattutto oggi che la crisi e le tecnologie hanno imposto loro una drastica riduzione degli orari di lavoro. La carriera dei dipendenti, in Giappone, segue un iter rigoroso, con promozioni a intervalli fissi. Dai veri Samurai gli impiegati giapponesi hanno appreso la fedeltà al padrone e all’azienda. La mobilità del lavoro è quasi inesistente. Le grandi aziende investono sui neo laureati allevandoli nel tempo. La carriera è predisposta già dall’inizio del primo rapporto di lavoro. La pensione scatta intorno ai 55 anni e non è conveniente cambiare lavoro per non perdere denaro e ricominciare tutto, perdendo i privilegi e le esperienze accumulate negli anni di lavoro. Nelle aziende in Giappone si fa di tutto per favovire l’amicizia tra impiegati. I services sono tanti: impianti sportivi per il golf, il tennis, lo sci. Ma ci sono anche altri strumenti per amalgamare i quadri: e sebbene gli stipendi siano di gran lunga più bassi degli altri paesi industrializzati, sono compensati tuttavia da benefit aziendali che permettono al dipendente di avere uno stile e un tenore di vita confortevole. Non parliamo di mense o di alloggi ma di modi per fare la spesa, parrucchieri, barbieri, scuole da ballo eccetera. Per l’azienda è necessario seguire i propri impiegati anche nel tempo libero. Nelle grosse holding si incoraggiaano i rapporti tra maschi e femmine la formazione e la creazione di famiglie e nuclei familiari nella stessa azienda a volte è strategica. Questa politica viene chiamata Heimat, politica di patria. Non vi sono sindacati ma rappesentanti aziendali. La parola sciopero non è mai apparsa nel gergo aziendale e per un giapponese è incomprensibile astenersi dal lavoro per protesta. Ci sono talvolta dimostrazioni nelle quali, molto educatamente, lavoratori manifestano in strada esibendo striscioni ma stando attenti a non recare danno alla comunità, alla circolazione ecc. A Tokyo alle prime luci dell’alba milioni di lavoratori si riversano nelle metropolitane per raggiungere il luogo di lavoro, che lasceranno solo serata, contribuendo alla crescita del paese e senza mai fermarsi. L’impegno è totale. I giapponesi, con la loro cultura e con il loro alto grado di civiltà, hanno saputo abilmente mettere a frutto uno dei principali e antichi valori della cultura giapponese: la fedeltà.