Scollo: “Con Inverdurata rilancio immagine di Pachino e operosità del territorio”

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Siracusa, 16 mag. (Labitalia) – “L’Inverdurata di quest’anno nasce soprattutto dietro l’impulso di una Ats, un’associazione temporanea di scopo che ha raggruppato le varie associazioni del territorio nonché alcune aziende locali, che si sono unite per rilanciare il paese di Pachino, che purtroppo negli ultimi tempi ha avuto delle vicissitudini particolari dal punto di vista amministrativo, ed è stato su tutti i giornali. Però, gli abitanti di Pachino e le associazioni si sono messi insieme per rilanciare tramite questo evento che è l’Inverdurata l’immagine di Pachino. Perché Pachino non è mafia, ma è soprattutto operosità, un’imprenditoria molto importante, sede del Consorzio del pomodoro di Pachino Igp, famoso in tutto il mondo, e la fine della Strada del vino che raggruppa tutta la provincia di Siracusa”. Ad affermarlo, a pochi giorni dall’Inverdurata 2019 che ha attirato a Pachino 15mila visitatori, Carlo Scollo, presidente dell’Ats Capo Pachyni che quest’anno ha organizzato la manifestazione e titolare dell’azienda vitivinicola Feudo Ramaddini.

Pachino, tiene a sottolineare, “è un Comune molto importante dove l’operosità delle persone è fondamentale e noi crediamo tantissimo nella ripresa sia dal punto di vista amministrativo, ma soprattutto anche dell’immagine del paese di Pachino, perché ha bisogno di questo”.

“Ha bisogno che sia rilanciata – sottolinea – anche nei confronti del turismo; un turismo che per il momento si ferma a Siracusa e a Noto. Mentre Pachino ha bisogno di essere incentivata da questo punto di vista. Abbiamo Marzamemi che attira molti turisti e che è stata location anche per le riprese di Montalbano, però Pachino di per sé ha bisogno di essere rilanciata. Ci stiamo provando: l’obiettivo che ci poniamo è da qui a tre anni di portare questa manifestazione dell’Inverdurata a un livello non solo locale e regionale ma anche nazionale, perché vogliamo che diventi un punto focale di attrazione”.

“L’Inverdurata – spiega Scollo – è una manifestazione di arte effimera, quindi un’arte che rimane visibile solo qualche ora. Quella di Pachino, in particolare, non oltre 48 ore perché è fatta con gli ortaggi. Ed è unica al mondo: ci sono altre manifestazioni del genere ma in cui si usano gli ortaggi interi; Pachino invece ha messo a punto la tecnica particolare di fare i mosaici con le verdure, di qualsiasi tipo, dai pomodori alle zucchine e quant’altro, che vengono tagliate a pezzetti piccoli. E’ una tecnica che tiene conto dell’utilizzo poi di questi mosaici: a seconda della forma che devono avere, gli ortaggi vengono intagliati e costruiti a mosaico”.

“E’ una manifestazione unica al mondo – rimarca – non solo per questo motivo, ma anche perché è l’unica manifestazione di arte effimera che utilizza i prodotti del territorio. Ed è una cosa fondamentale. Tutte le altre arti effimere utilizzano fiori, sabbie, sali colorati, coriandoli, che generalmente vengono da altre zone. Invece l’arte effimera pachinese si configura con questa caratteristica di utilizzare proprio gli ortaggi di questo territorio, che è molto ricco da questo punto vista. E’, infatti, un bacino enogastronomico importante perché, oltre agli ortaggi, ci sono tanti altri prodotti, dagli agrumi ai vari presidi Slow Food, nonché una zona prettamente vocata per il vino. Infatti, durante l’Inverdurata abbiamo previsto anche uno spazio importante per l’Enoteca della Strada del vino del Val di Noto, con la presenza di tutte le cantine della zona che hanno fatto degustare le etichette più importanti ai visitatori”.

“Anche attraverso la Strada del vino, infatti, che ora ha una sede a Noto, tra l’altro fra le più belle delle Enoteche delle Strade siciliane, l’obiettivo è di collaborare perché l’enogastronomia, questo processo che accomuna tutto il territorio, possa essere da veicolo per la conoscenza di questa zona della Sicilia dove ancora, dal punto di vista turistico, c’è tanto da fare, tanto da scoprire. Abbiamo l’ambiente, il sole, il mare, ma soprattutto abbiamo la cultura, l’arte e appunto l’enogastronomia. Stiamo lavorando in questa direzione, speriamo di riuscirci: i nostri progetti sono abbastanza ambiziosi e credo che qualche risultato lo porteremo a casa nei prossimi anni”, conclude.