Roma, 26 ott. (askanews) – Scontro in aula alla Camera sul tema dell’educazione sessuale nelle scuole nell’ambito dell’esame della proposta di legge che introduce misure di contrasto alla violenza sulle donne. Il leghista Rossano Sasso la definisce “una nefandezza” e le opposizioni isorgono ma il presidente della commissione di Fdi, Ciro Maschio, si dissocia e dice: “intervento fuori luogo” Il clima tra maggioranza e opposizione era stato per tutta la mattina di sostanziale collaborazione, molti degli articoli del provvedimento infatti vengono approvati alla quasi unanimità e gli esponenti dell’opposizione hanno dichiarato di aver collaborato al miglioramento del testo durante l’esame in commissione. Ma l’intervento del deputato leghista Rossano Sasso, già sottosegretario all’istruzione, solleva un lungo e polemico dibattito. “Vorrei dire alle sinistre, ma, in particolare al MoVimento 5 Stelle, che, il centrodestra e, in particolare, la Lega, fino alla fine di questa legislatura farà muro a quella che io definisco una nefandezza insegnare l’educazione sessuale nelle nostre scuole per i bambini fino a 6 anni”, ha detto Sasso suscitando le proteste dai banchi delle opposizioni che si sono fatte ancora più accese quando il deputato della Lega ha aggiunto che questo contenuto “è sinonimo di degrado”.
Il vicepresidente Fabio Rampelli è dovuto intervenire per invitare Angelo Bonelli a contenere la sua reazione: “Ha espresso una sua legittima opinione e questo è un Parlamento libero, dove chiunque può esprimere il proprio parere, nei confini del regolamento, che non sono stati oltrepassati”. Per Bonelli però è “intollerabile che un deputato definisca un emendamento fatto da altri deputati che sono dell’opposizione una nefandezza. È inaccettabile! È volgare!” A suscitare l’indignazione del centrosinistra sono stati poi i riferimenti fatti da Sasso rispetto alle indicazioni dell’OMS secondo il quale i bambini vengono invitati a masturbarsi dall’Organizzazione mondiale della sanità: “È una bufala – ha scandito Marco Furfaro del Pd -, il collega deputato non sa nemmeno di cosa stia parlando e l’unica cosa degradante, ed è davvero un’umiliazione per il nostro Paese, è che un tal deputato sia stato Sottosegretario all’Istruzione”. A chiedere un intervento della maggioranza per “correggere” il tiro delle affermazioni di Sasso è stata Michela Di Biase del Pd: “Abbiamo assistito a un intervento gretto. Io prego il presidente della Commissione di ristabilire l’ordine perché spetta a voi il decoro di quest’Aula visto il lavoro che abbiamo fatto, altrimenti si cambia atteggiamento. Le opposizioni cambiano atteggiamento, anche rispetto a questo provvedimento”, ha detto.
Invito accolto dalla deputata ddi Fdi, Carolina Varchi: “Credo che lo sforzo importante profuso dal Governo meriti di proseguire nel clima che c’è stato finora, che non è un clima frutto di prevaricazione della maggioranza sull’opposizione o di ricatto dell’opposizione sulla maggioranza, ma è un clima che si è costruito sui contenuti: noi abbiamo lavorato sui contenuti” ha detto Varchi rivendicando “l’operato che abbiamo portato avanti su questo provvedimento. Sono consapevole del fatto che c’è un ulteriore segmento di attività da affrontare e lo faremo in separati provvedimenti, ma non è questo il giorno”.
A mettere la parola fine alla polemica è intervenuto anche il presidente della commissione Ciro Maschio (Fdi), nonchè relatore del provvedimento che si è “dissociato completamente” dall’intervento del collega della Lega definendolo “fuori luogo e fuori contesto, anche nel merito, oltre che nello stile”. Maschio ha poi rivolto “un appello ai colleghi dell’opposizione e a tutta l’Aula a non cadere nelle provocazioni e a non rovinare il lavoro importante che abbiamo condotto dall’inizio fino ad oggi sia in Commissione che in Aula e quindi a deporre le armi del confronto acceso in Aula e a ritornare al clima che avevamo instaurato fin dall’inizio”. Un appello che è stato sottolineato dagli applausi dei deputati dei gruppi del Pd e del M5s.