Scoperto il colore più antico del mondo

35

Roma, 10 lug. (AdnKronos/Dpa) – I colori più antichi del mondo? Erano di una tonalità rosa brillante. E’ quanto sostengono alcuni ricercatori dell’Australian National University che hanno scoperto un pigmento biologico che sperano possa far luce sul mistero della vita sulla Terra.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Pnas, i ricercatori hanno scoperto pigmenti, prodotti da antichi cianobatteri microscopici, dopo aver estratto rocce di 1,1 miliardi di anni, rinvenute negli scisti neri marini al di sotto del deserto del Sahara in Mauritania.

Gli scienziati sostengono che tali pigmenti sono il “più antico colore biologico” e sono più vecchi di mezzo miliardo di anni rispetto alle precedenti scoperte di pigmenti. “I pigmenti rosa brillante sono fossili molecolari della clorofilla prodotti da antichi organismi fotosintetici che abitavano un oceano scomparso da tempo”, ha detto Nur Gueneli, scienziato dell’Australian National University che ha trovato le molecole come parte dei suoi studi di dottorato.

I ricercatori hanno polverizzato le rocce, antiche miliardi di anni, prima di estrarre e analizzare le molecole degli organismi. I fossili – dicono gli scienziati – vanno dal rosso sangue al viola intenso nella loro forma concentrata fino al rosa acceso quando vengono diluiti.

“L’analisi precisa degli antichi pigmenti ha confermato che minuscoli cianobatteri dominavano la base della catena alimentare negli oceani un miliardo di anni fa, il che aiuta a spiegare perché gli animali in quel momento non esistevano”, ha detto Gueneli. Le rocce sono state inviate all’università da una compagnia petrolifera in cerca di petrolio nel deserto del Sahara circa 10 anni fa.

“Tutto ha un colore e i colori risalgono all’inizio dei tempi. Il termine più corretto per descrivere il risultato sarebbe il più antico colore organico biologico”, ha detto Jochen Brocks, scienziato tedesco presso l’Anu e ricercatore senior dello studio. Ciò significa che i ricercatori hanno scoperto una molecola con un pigmento biologico di oltre un miliardo di anni che ancora oggi si è conservata. Secondo Brocks, è come trovare la pelle di dinosauro fossilizzata dopo 100 milioni di anni con il colore dell’animale ancora intatto. “Provo pura curiosità e stupore per il fatto che un simile pigmento possa sopravvivere per così tanto tempo”, ha detto Brocks alla Dpa.

Secondo lo scienziato, la struttura isotopica della molecola potrebbe aiutare a risolvere l’enigma sulla vita ampia e complessa che comparve tanto più tardi nella storia della terra antica 4,6 miliardi di anni. Probabilmente l’emergere di organismi grandi e attivi fu frenato da una quantità limitata di particelle alimentari più grandi, come le alghe, ha spiegato Brocks.

In termini di dimensioni, i cianobatteri misurano un milionesimo di metro, ha proseguito il ricercatore, mentre le alghe microscopiche più piccole hanno “un volume mille volte più grande dei cianobatteri e sono una fonte di cibo molto più ricca”.

“Gli oceani cianobatterici hanno iniziato a svanire circa 650 milioni di anni fa quando le alghe iniziarono a diffondersi rapidamente per fornire l’energia necessaria per l’evoluzione degli ecosistemi complessi, dove i grandi animali, compresi gli umani, potevano prosperare sulla Terra”, ha detto Brocks.

Significa che la mancanza di ossigeno potrebbe non essere la ragione per cui gli animali più grandi non esistevano prima; invece, potrebbe essere perché non c’era cibo per l’evoluzione della vita complessa.