Roma, 3 mag. (Adnkronos) – “La scuola d’estate non è scuola. E’ un’operazione politica. Propaganda elettorale. Un modo per rispondere ad esigenze di narrazione”, tanto che è stata predisposta “senza un adeguato investimento di risorse, fondamentali in un comparto indispensabile per il Paese”; o ignorando interventi necessari come quelli “di restauro degli edifici, che andrebbero fatti a luglio ed agosto e che sarà impossibile invece effettuare a scuole aperte; o sottovalutando che per l’infanzia non ci sono mai stati corsi di recupero, e che se si dovranno fare, andrà definita l’offerta formativa; o trascurando che andrà rivisto il piano ferie del personale Ata, perché anche i bidelli dovranno andare in vacanza”. Ne parla con l’Adnkronos Pino Turi, segretario generale di Uil scuola, che sollecita: “Chi ha pensato al fatto che il 30 giugno 140mila supplenti saranno licenziati insieme a 10mila addetti Ata ma non saranno riassumibili pur se volontari nella scuola d’estate?”