“Rispetto ma non condivido, perché credo nel primato della politica, che, quando agisce, assume su di sé la responsabilità delle scelte”. L’assessore all’Istruzione della Regione Campania, Lucia Fortini, chiarisce così, all’Agi, il suo punto di vista sulla pronuncia del Tar, che ha disposto il ritorno in presenza, a partire da oggi, degli studenti delle quarte e quinte classi elementari, bocciano in parte una ordinanza del presidente Vincenzo De Luca. Anche nel merito del provvedimento, Fortini esprime delle perplessità. “Non vedo l’incongruenza tra l’essere in zona gialla e la decisione di non riportare gli studenti in presenza – argomenta – se oggi in Campania abbiamo un rischio più basso di contagio, è per le scelte di rigore fatte in questi mesi, tra cui anche lo stop alla didattica in presenza. Questo non è solo il mio parere, ma anche quello dell’Unità di crisi regionale”. D’altra parte, fa notare l’assessore, “nonostante la Dad, abbiamo rilevato dei contagi tra i ragazzi con meno di 18 anni. È un fatto normale. Non abbiamo mai detto che i contatti avvengono solo in ambito scolastico, ma che questo può contribuire, come è già accaduto a settembre”.
Fortini spiega anche che “la sentenza del Tar non è arrivata come un fulmine a ciel sereno, considerato che c’erano state già delle pronunce in questo senso per altre regioni”. Ora resta da valutare la situazione che riguarda le scuole superiori, una questione “più spinosa, perché riguarda 650 mila studenti. Attendiamo oggi, al massimo domani, una nuova possibile impugnativa dell’ordinanza regionale. Valuteremo le decisioni del Tar e, se non dovesse bocciare la nostra ordinanza, è plausibile un ritorno in presenza a partire dal primo febbraio, dando così la possibilità agli istituti e ai trasporti di organizzarsi”. Fortini ribadisce inoltre che la linea della ripresa graduale è sempre quella più efficace, anche perché “in questo modo si può fare un monitoraggio più efficace e capire se le decisioni assunte sono giuste o sbagliate”. Sulla campagna di screening l’assessore precisa che ieri c’è stato un incontro con i medici di medicina generale, durante il quale “è stato trovato un accordo. È necessario organizzare il tutto, ma a breve si partirà e se ne occuperanno i medici di medicina generale e i pediatri”.