Se il manager fa affari in mezzo al fiume

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Gli hotel di lusso sono un lontano ricordo per i manager. Oggi gli affari si fanno, nel caso, anche su una chiatta tra le acque di un fiume. L’indagine condotta da Regus, società che fornisce spazi di lavoro flessibili e ha una sede anche a Napoli, evidenzia come l’esigenza di concludere un contratto o di incontrare un cliente costringa i rappresentanti delle aziende a dormire e viaggiare nelle modalità più anguste. Secondo una classifica stilata dai diretti interessati i posti più inconsueti in cui si è trascorsa la notte sono la già citata chiatta, un container nella giungla, una baracca di legno in Asia, un ripostiglio, una sala da bowling, un rimorchio per cavalli. È il rovescio della medaglia del mercato globale che esce dagli uffici e dai luoghi di elite per entrare nei posti più impensati. C’è chi, dopo una vita intera trascorsa a spostarsi con jet privati e auto di lusso, è stato costretto a viaggiare su un autocarro o in qualche scomodo fuoristrada su percorsi dissestati. Del resto quando c’è da chiudere in affare il contesto non conta. L’importante è portare a casa il risultato. Con ogni mezzo, è il caso di dire.