Se proprio non potete essere simpatici, almeno risparmiateci la vostra antipatia

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Amore a prima vista Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. E’ bella una tale certezza ma l’incertezza è più bella. Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che ne pensano le strade, Amore a prima vista Sono entrambi convinti che un sentimento improvviso li unì. E’ bella una tale certezza ma l’incertezza è più bella. Non conoscendosi prima, credono che non sia mai successo nulla fra loro. Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi dove da tempo potevano incrociarsi? Vorrei chiedere loro se non ricordano -una volta un faccia a faccia forse in una porta girevole? uno “scusi” nella ressa?un “ha sbagliato numero” nella cornetta?- ma conosco la risposta. No, non ricordano. Li stupirebbe molto sapere che già da parecchio il caso stava giocando con loro. Non ancora del tutto pronto a mutarsi per loro in destino,li avvicinava, li allontanava, gli tagliava la strada e soffocando un risolino si scansava con un salto. Vi furono segni, segnali, che importa se indecifrabili. Forse tre anni fa o il martedì scorso una fogliolina volò via da una spalla all’altra? Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto. Chissà, era forse la palla tra i cespugli dell’infanzia? Vi furono maniglie e campanelli in cui anzitempo un tocco si posava sopra un tocco. Valigie accostate nel deposito bagagli. Una notte, forse, lo stesso sogno,subito confuso al risveglio. Ogni inizio, infatti, è solo un seguito e il libro degli eventi è sempre aperto a metà. Wislawa Szymborska


Papa Francesco che dice, in ginocchio, ai mafiosi di convertirsi, è a parte tutto il resto del suo grande valore è anche simpatico. I mafiosi non si convertiranno ma certamente qualcuno ci penserà un istante. Renzi che in maniche di camicia scherza e si pone in modo laterale rispetto alle regole ingessate è simpatico. Ci sono persone piacevoli che possiedono una leadership socio emotiva e influenzano maggiormente chi li guarda o ascolta, perché hanno capacità di creare identificazioni, piacevolezza, attrattività ludica. Queste persone sono valutate meglio e lo è anche quello che dicono o fanno. Questo non è logico, è psicologico, è un processo inconscio e determina giudizi anche di valore certamente non equi se fondati prevalentemente su questo. Ma funziona così! La simpatia è come un effetto alone che estende e racchiude positivamente il giudizio. Certo la competenza sociale richiede che chi possiede questa dote l’accompagni anche alla consistenza e valore del suo comportamento altrimenti lo sbocco è quello della manipolazione, della mistificazione e in definitiva dell’episodicità relazionale perché i simpatici inconsistenti sono destinati a essere smascherati quando ci si accorge che è solo effetto speciale. Su questo punto consiglio di leggere le “sei armi della persuasione” di Robert Cialdini, argomenta in modo molto interessante. Vale anche, in termini opposti, per l’antipatia. Sto ascoltando ora questa persona antipatica, resa ancora più tale dal fatto che tenta di essere simpatica, e sto dicendomi che non devo farmi influenzare dal sentimento e ascoltarla con oggettività. Com’è difficile, mi accorgo che l’energia che investo nell’autocontrollo mi distrae rispetto all’ascolto e il timore di giudicarla male mi porta,forse, a giudicarla meglio di quello che si merita. Ma la cosa è più complessa: con questa persona antipatica le persone non vogliono lavorare, non vogliono incontrarla, rappresenta un problema più che una risorsa. Ora se è vero che la simpatia non si può apprendere ed è legata a un dono che Dio ha voluto fare ad alcuni, credo sia invece possibile essere meno antipatici. Se non si può imparare a essere simpatici almeno tentare di disimparare, di togliere alcuni aspetti che rendono antipatici. Non si possono cambiare le fattezze del proprio volto ( anche se alcune caricature umane ogni tanto lo fanno) ma alcune espressioni si possono controllare, il tono della voce, lo sguardo, l’ascolto, certe posture, ecc. Per alcuni mestieri o ruoli sociali questo è indispensabile. Sono stato recentemente alla presentazione di un libro di Domenico de Masi, uno dei relatori che doveva presentarlo ha approfittato di quest’occasione per parlare di se stesso, lo percepivo oltremodo antipatico oltre che inopportuno e maleducato, dopo quaranta minuti, che continuava a parlare di se, me ne sono andato e con me altri che dicevano la stessa cosa. Alcuni approcci erronei sono anche antipatici. La persona antipatica è evitata e raramente conversano, lo fanno per autodefinirsi, non solo differenziandosi ma ponendosi in contrasto ed escludendo gli altri. Una persona simpatica invece oltre ad avere un volto che è tale aiuta lo scambio, il dialogo, valorizza l’altro, attraverso la costruzione responsabile e la compartecipazione emotiva facendo usando se stesso, esponendosi, raccontandosi ma facendo in modo che anche gli altri lo facciano. In questo modo si avvia un processo di riconoscimento reciproco: un processo circolare che prevede il confronto in un articolato scambio dinamico ma anche riflessivo. Emerge così un significato della simpatia come principio che consente una partecipazione affettiva immediata tra le persone , come capacità che rende vive le emozioni altrui in vista di una presa di posizione sia questa pratica, intellettuale o anche etica.