Secondo Rinascimento in corso /1

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Il Secondo Rinascimento del “consumatore culturale” è iniziato, ma la notizia non ha raggiunto la Direzione del Bazar delle Follie. L’entusiastica creazione di macchine e un pari fervore per il consumo di merci e beni di lusso nuovi: questi i due motori che hanno spronato nella società e nella cultura rinascimentale l’attitudine verso le nuove scienze della vita artificiale – quella cui oggi diamo il nome di “seconda vita” – con le loro forti ricadute imprenditoriali. Sul versante della tecnologia, Leonardo è impegnato intellettualmente nella nascita dell’età moderna delle macchine. Come scrive Vasari nella Vite degli artisti, Leonardo “Fece disegni di mulini, gualchiere et ordigni, che potessino andare per forza d’acqua;….. Et ogni giorno faceva modegli e disegni da potere scaricare con facilità monti e forargli per passare da un piano a un altro, e per via di lieve e di argani e di vite mostrava potersi alzare, e tirare pesi grandi, e modi da votar porti e trombe da cavare de’ luoghi bassi acque…”. Dalla prospettiva dei beni di consumo – dal pepe alla ceramica smaltata, dai quadri ai mobili d’arte – la ‘prima signora’ del Rinascimento, contemporanea di Leonardo, è Isabella d’Este (1474-1539), marchesa di Mantova. È la patrizia Isabella, patrona delle arti, la figura ideale della ‘consumatrice culturale’ che scende personalmente nelle piazze di mercato. Qui alla gente comune si aggiunge un nuovo ceto di clienti diretti, i patrizi, i quali non sono più o non solo rappresentati da loro intermediari. Isabella fa anche di più, promuovendo un nuovo canale di shopping, quello via posta, antesignano dell’e-commerce. I due motori delle macchine e dei consumi culturali sono un’eredità storica del Rinascimento che ancora oggi permea i nostri modi di pensare, comunicare e interagire in presenza di nuove alternative nella produzione e nel consumo di beni e servizi che si presentano così spesso quanto rapidamente mutano.

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