Il parlamentare Angelo Antonio D’Agostino, insieme ad altri colleghi, porta all’attenzione del Governo il caso delle imprese campane del settore corilicolo. Ecco il testo dell’interrogazione. “Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che: dai dati recentemente diffusi in occasione del borsino della Fiera delle Castagnole delle Lanze in Piemonte, è emerso che il prezzo delle nocciole è stato fissato a 335 euro a quintale: ben 85 euro in meno rispetto ai 420 dell’anno scorso; pur trattandosi del prezzo di riferimento delle nocciole piemontesi, è comunque indicativo di come rischia di presentarsi l’annata per quanto concerne la remunerazione per gli agricoltori a livello nazionale; il crollo del prezzo delle nocciole rischia di mettere definitivamente in ginocchio il settore corilicolo campano già duramente colpito dalla siccità e dalle gelate di aprile; dalla Campania viene il 41 per cento della produzione del Paese; le organizzazioni dei produttori hanno già manifestato la loro preoccupazione per il calo del prezzo che in detta regione oscilla tra i 220 e i 250 euro a quintale; un dato, questo, decisamente penalizzante, specie per l’Irpinia dove è presente il 77 per cento delle aziende campane; la superficie media per azienda, infatti, risulta particolarmente bassa nelle province di Napoli, Salerno e Avellino, mentre è superiore alla media nazionale in quella di Caserta; in provincia di Caserta, secondo il VI Censimento dell’agricoltura ISTAT, un numero importante di unità supera i 5 ettari, l’11 per cento corrispondente al 47 per cento della superficie provinciale; la coltivazione risulta particolarmente importante nel comune di Teano (primo comune campano per superficie corilicola) ed in quelli di Presenzano, Carinola, Vairano Patenora e Caianello; quest’area ha visto negli ultimi anni un’espansione intensa della coltivazione, che ha sostituito altre specie da frutto, andandosi a collocare in territori in prevalenza pianeggianti, situati spesso tra i 300-700 metri e caratterizzati da disponibilità idrica; a giudizio dell’interrogante, è necessario che il Governo e la regione valutino interventi che vadano nella direzione di un piano strategico di aggregazione della produzione e di un sostegno significativo alla ricerca, in modo da determinare, così come suggerito recentemente dalla Confederazione italiana agricoltori, una maggiore varietà di prodotti tali da renderli più appetibili al mercato –: quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare, anche in sinergia con la regione Campania, per sostenere le aziende campane operanti nel settore corilicolo”.
Home Imprese&Mercati Settore corilicolo campano in crisi, il caso al centro di un’azione parlamentare