Si sente male mentre gli demoliscono casa, muore 64enne a Salerno

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Napoli, 19 giu. (Adnkronos) – Non resiste alla vista della sua abitazione recintata e pronta per la demolizione, viene colto da malore e muore. E’ successo a Eboli, nel Salernitano, lo scorso 17 giugno. L’uomo, Salvatore Garofalo, 64 anni, malato terminale, ex bracciante agricolo, viveva in una casa in via Antonio Caracciolo, località Campolongo, con la moglie, il figlio e i tre nipoti. Secondo il legale della famiglia, l’avvocato Damiano Cardiello, per evitare la morte dell’uomo “sarebbe bastato il buon senso”.

Cardiello ricostruisce all’AdnKronos la vicenda: “L’ingiunzione parte dal 2008 – spiega – e lo scorso 23 maggio è stato notificato l’ordine di sgombero della casa, da attuarsi entro e non oltre il 7 giugno. Il 27 maggio ho depositato un’istanza di sospensione della demolizione ma è stata rigettata. Il 7 giugno sono arrivati carabinieri e Polizia Municipale per lo sgombero e ho convinto la moglie a fare la demolizione in proprio per evitare le ruspe”.

La demolizione “sarebbe dovuta iniziare il 17 e la ditta incaricata ha iniziato a recintare la casa e ad installare il cartello di inizio lavori”. Vedendo tutto questo, però, Salvatore Garofalo non ha retto al dolore; nulla hanno potuto i sanitari del 118 intervenuti sul posto. Questa mattina sono stati celebrati i funerali nella Chiesa dell’Aversana. “Se si fosse attesa l’approvazione del ddl Falanga, ormai in dirittura d’arrivo – aggiunge l’avvocato – la casa di Garofalo sarebbe finita in coda in quanto abitata”.