Siciliani all’estero, Arcobelli: Dimenticati dalla Regione

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in foto il comandante Vincenzo Arcobelli (foto da Facebook)
“Valori essenziali come il reciproco rispetto istituzionale. Degli impegni presi e della parola data! Per quanto mi riguarda Prima di tutto Italiani! Frase di Dannunziano riferimento.
E certamente disponibili si ! Ma concretamente, e non chiacchiere !”, sulla sua bacheca Facebook Vincenzo Arcobelli, consigliere presso il Cgie, organismo di consulenza del Governo e del Parlamento sui grandi temi che interessano le comunità all’estero, chiede più ascolto da parte delle istituzioni siciliane per gli italiani in America.
In un’intervista al quotidiano “La Sicilia”, Arcobelli, comandante pilota istruttore dell’aviazione civile commerciale, contesta la politica della Regione Siciliana sull’emigrazione. “I siciliani nel mondo, le associazioni siciliane che operano attivamente all’estero e i loro rappresentanti – dichiara al quotidiano siculo -, sono una grande risorsa per la Sicilia e come tale meritano rispetto: portano avanti con dignità iniziative volte a preservare e promuovere l’identità e la cultura della nostra Isola, considerata tra le più belle del mondo”. Di qui aggiunge al giornale “La Sicilia”: “Bisogna studiare strategie e creare incentivi per le imprese siciliane operanti all’estero, per incrementare le opportunità nel turismo di ritorno, nel settore produttivo, degli investimenti, dall’energia all’agricoltura all’innovazione tecnologica industriale e manifatturiera, nonché all’esportazione con il Made in Sicily. Ci potrebbero essere investitori che creerebbero posti di lavoro, per i nostri corregionali, qualora ovviamente ci fosse un solido riscontro”. Quindi il comandante Arcobelli conclude la sua intervista a “La Sicilia” dichiarando: “E dire che noi tra l’altro siamo sempre ben disposti a collaborare senza nulla pretendere in cambio. Bah. Una visione miope che fa perdere preziose opportunità. Per quanto mi riguarda continuerò a difendere i diritti civili e politici, la dignità e l’italianità dei nostri corregionali e connazionali al di sopra delle parti e dei partiti politici”.