Sifa, le Pmi funebri della Campania si riuniscono in associazione regionale

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(Foto Omninapoli)

A Benevento si sono costituite ufficialmente in un’associazione regionale, la Sifa, le piccole e medie imprese funebri campane che per protestare contro le recenti delibere della giunta regionale della Campania “che decretano di fatto la morte di circa 700 imprese del settore, lasciando in vita solo i ‘grandi’ e favorendo una sorta di monopolio”, lo scorso 28 dicembre hanno dato vita alla marcia su Napoli dei carri inscenando anche il funerale del rito funebre. “Grazie alla nostra iniziativa e ai riflettori accesi dai mezzi di comunicazione locali e nazionali, cui va il nostro ringraziamento, – dice il portavoce della neonata associazione Giuseppe Carbone – nel giro di pochissimi giorni abbiamo ricevuto la richiesta di adesione di decine di imprese del settore da ogni angolo della Campania che hanno condiviso le ragioni della protesta”. “In particolare – continua Carbone – è giunta la richiesta di adesione dell’associazione Anif, che annovera circa 30 imprese di Napoli, e di altre 20 imprese dalla provincia di Salerno”. Resta intanto confermato l’incontro presso l’Ufficio di Presidenza della giunta regionale della Campania, convocato dal Capo di Gabinetto del Presidente De Luca per domani (ore 11) a Palazzo Santa Lucia. Ribadendo che contro le delibere regionali (n. 731, 732 e 733 del 27 novembre 2017) verrà presentato da parte delle imprese ricorso al Tar, Carbone aggiunge: “L’incontro di domani a Napoli servirà a fare chiarezza con i vertici della giunta regionale indotta forse in errore da qualche pseudo sigla sindacale che rappresenta solo gli interessi di pochi e che, dopo la nostra protesta, tentano di mistificare la realtà e a creare confusione nel settore”. “Sta di fatto – conclude Carbone – che la neo costituita Associazione annovera oggi già 150 imprese funebri della Campania, un numero destinato a crescere e che conferma che i motivi della nostra protesta sono reali, condivisi e seri per il futuro della libertà di impresa nel settore: siamo i premi a volere la istituzione di un Albo ufficiale regionale, siamo sempre stati a favore della legalità tanto che già lo scorso anno, in un pubblico convegno, sollecitammo le Istituzioni preposte ai controlli per la lotta all’abusivismo, ma oggi siamo fermamente contrari alle imposizioni previste dalle delibere di giunta regionali che prevedono l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di 4 operatori, oltre al direttore tecnico, con costi insostenibili per i piccoli (l’80% del totale) che mediamente riescono ad effettuare circa 100 servizi all’anno, contro i 1500 servizi delle pochissime imprese che operano invece nei grossi centri metropolitani della Campania”.