Mi chiamo Antonio Corrado e sono un imprenditore italiano nel settore ICT ed esperto di video streaming. Da sempre lavoro su progetti web Mi chiamo Antonio Corrado e sono un imprenditore italiano nel settore ICT ed esperto di video streaming. Da sempre lavoro su progetti web innovativi e così ho deciso di scrivere questo articolo per condividere la mia esperienza pubblicamente sperando di stimolare i giovani imprenditori italiani a realizzare qualche Startup di successo. Ho deciso di trascorrere un mese in giro per la Silicon Valley con un obiettivo chiaro: internazionalizzare il servizio MainStreaming, l’online video platform con CDN multimediale innovativa da me fondata. Il primo step è stato capire bene il meccanismo della raccolta fondi nella Silicon Valley, selezionare i Venture Capital ideali per il mio progetto, tarare il business plan in base alle loro aspettative e preparare il pitch da presentare nei prossimi mesi. Mentre sto scrivendo questo articolo mi trovo a Sud di San Francisco, precisamente a San Bruno a 500 metri dal quartier generale di YouTube. In questo periodo ho incontrato tantissime persone che lavorano nella Silicon Valley, ho frequentato vari meetup tematici, pitch di presentazioni di Startup e visitato diversi campus di famose internet company. Durante la mia permanenza a San Francisco ho frequentato l’associazione BAIA Network alla quale sono associati principalmente imprenditori e manager che lavorano nella Silicon Valley. L’organizzazione è stata fondata da italiani e ho partecipato a qualche piacevole aperitivo con l’intento di fare networking. Ho scoperto che c’è un buon numero di professionisti italiani che vivono e lavorano nella Silicon Valley. Quelli che molti media italiani hanno rinominato “i cervelli in fuga”, come Matteo Fabiano che con la sua azienda FireMatter si occupa di aiutare le aziende ad entrare nel mercato americano. A San Francisco c’è anche la famosa organizzazione “Mind The Bridge” fondata da Marco Marinucci, un ingegnere elettronico genovese, che oggi è un importante manager di Google. Lo scopo di questa fondazione è quello di creare un ponte tra l’Italia a la Silicon Valley, aiutando a far crescere casi di successo di tecnologia italiana negli Usa. Molto interessante è stato l’incontro con Fabrizio Capobianco, presidente di Funambol, un grande innovatore italiano. Sono stato a pranzo con lui e devo ammettere che mi ha molto entusiasmato condividere assieme idee e pensieri. La sua azienda è attiva nel cloud per operatori tlc e mi ha raccontato della sua ultima Startup, TOK.tv , con la quale ha lanciato da poco l’applicazione “Juventus Live”. Gli investimenti sono spariti in Italia: prepara le valigie e vai nella Valley Premetto che quello che sto raccontando non deve deprimere, anzi, spero che faccia riflettere chi si trova nella mia medesima situazione. Molte volte si sente dire che anche nel nostro paese bisognerebbe creare sempre più incubatori di idee, organizzazioni no profit per aiutare gli imprenditori, master universitari, con l’obiettivo di creare Startup interessanti, competitive ed innovative etc. Questo è un ottimo primo passo, ma è altrettanto vero che bisognerebbe guidare ed aiutare gli Startupper a ricercare fondi e investimenti virtuosi, che sembrano essere spariti in Italia, in Europa o direttamente nella Silicon Valley. Questo è l’unico modo, secondo me, per realizzare un progetto tecnologico su scala globale. Vi faccio un esempio per farmi capire meglio. Lo sapete che nella zona dell’Emilia Romagna c’è il distretto dei motori? Lì sono nati tutti i brand più importanti: Ferrari, Lamborghini, Maserati, Ducati, Aprilia, etc. L’identit di questo luogo è talmente forte ed inserita nell’immaginario collettivo che in nessuna altra parte del mondo, anche se investissero decine di miliardi, riuscirebbero a riprodurla. L’Italia ha avuto un grande successo nell’industria automotive e in molti altri settori, ma per ciò che concerne l’ICT e il web dobbiamo essere consapevoli del fatto che non potremo mai realizzare un’azienda stile Google o Facebook, o competervi, senza avere un supporto economico da chi ha investito da anni in questi settori come i venture capital statunitensi. Quindi il mio consiglio è di dedicarsi a raccogliere fondi per creare business a livello globale andando direttamente in Silicon Valley. È inutile sottolineare che il web si è sviluppato qui e il mercato web globale si gestisce da qui. Conoscete tutti Logitech? Logitech è una società fondata da due italiani e uno svizzero nel 1981 ed è leader nel settore industriale delle periferiche per personal computer a livello mondiale. Produce un’ampia gamma di periferiche per PC. Ha sede in Svizzera e nella Silicon Valley e oggi fattura 2 miliardi di dollari. Il successo di questa azienda è dato -in grande parte- dal fatto che ha aperto una sede nelle Silicon Valley e si è internazionalizzata. Se non avesse iniziato a competere con il mercato americano probabilmente non sarebbe l’azienda che è oggi. Esempi di progetti finanziati: Uber, Airbnb, Spotify Uber è un’App che permette di cercare un’auto con autista privato, per molti punti vista molto simile alla ricerca di un taxi. Il progetto di finanziamento è iniziato con un round di 1,3 milioni di dollari e dal 2010 ad oggi ha raccolto 1,5 miliardi di dollari. Uber attualmente viene stimata 26 miliardi di dollari. Durante il mio viaggio nella Silicon Valley sono stato nel Data Center dove c’è il cuore di UBER. Hanno un cage con 24 rack, forse qualcuno di più e mi hanno detto che entro un anno i loro 1000mq saranno interamente riempiti. Uber è un’operazione che stravolge il mondo della logistica e sta sperimentando la consegna anche dei medicinali nella città di San Francisco puntando così ad entrare in concorrenza con i leader di mercato di questo settore. Un altro esempio è Airbnb. Prima di Airbnb c’erano gi{ siti di pubblicazione di case temporanee o simili. I signori di Airbnb hanno sintetizzato bene l’idea e con un progetto ben organizzato e un ottimo business plan si sono fatti finanziare ben 20 milioni di dollari, prima raccolta, mentre quest’anno hanno ottenuto altri 450 milioni di dollari. Totale raccolto dal 2009 ad oggi: 794 Milioni di Dollari. La società è stata recentemente valutata 10 miliardi di dollari. Spotify è l’APP di musica in streaming proposta nel 2008. Al primo round di finanziamento ha ottenuto 21 milioni di dollari, raggiungendo un totale di 537 Milioni di dollari raccolti nel 2013 e chiudendo con un fatturato di 600 milioni di dollari (con una perdita di 80 milioni di dollari). Tuttavia, nonostante quest’ultimo dato, continua a ricevere investimenti. La Valley: tra presentazioni, stimoli ed illusioni Ho assistito a diverse presentazioni di progetti di Startupper internazionali, credetemi, non ho visto progetti “illuminati”. Gli italiani hanno una creativit{ superiore, così viene spesso detto, ma purtroppo non c’erano. Come è noto una Startup che non raccoglie soldi non riuscirà mai a partire! Ma nella Valley ogni giorno ci si adopera per trovare finanziamenti e cercare di conoscere investitori che credano alla propria idea. La Silicon Valley è molto simile a Hollywood, ci vanno tanti aspiranti attori e registi, tanti di questi faranno le comparse a vita, ma alcuni, i più capaci e i più tenaci, diventeranno delle star! Questo per dirvi che anche gli imprenditori italiani dovrebbero muoversi e capire che se un’idea innovativa non riesce ad esplodere in Italia è il caso di fare un salto in Silicon Valley; proprio come ha fatto Federico Faggin, che ha inventato il primo processore, o Roberto Crea, ricercatore e imprenditore di origini calabresi da decenni oltreoceano, che è fra i padri dell’insulina sintetica ed è entrato nella storia delle biotecnologie; ma torniamo di nuovo ai progetti. Alcuni di questi erano molto interessanti, ad esempio quella di due ragazzi cinesi che hanno presentato un prodotto di wearable technology, cioè tecnologie indossabile. Si trattava di un sensore da installare sulla racchetta da tennis, il sensore comunica con un’App e trasmettere informazioni sul tipo di colpo e forza generata. L’App traccia tutto e genera delle analytics abbastanza dettagliate del tipo di allenamento o partita giocata dal tennista. Questa è la classica applicazione tecnologica che avrà successo e tra qualche anno ce la ritroveremo anche sui campi da tennis più celebri del mondo. Un’altra App interessante ma che per ora non ha ricevuto molti apprezzamenti dai venture capital è quella di un gaming per bambini con abbinato uno spazzolino da denti. Lo spazzolino integrato con l’App gaming facilita la vita dei genitori perché il bambino gioca con esso come fosse un joystick. L’App genera delle analytics per genitori e dentisti, permettendo loro di monitorare e tarare il gioco al fine di ottenere una pulizia dentale ottimale. Ma alla fine le Startup più premiate sono state quelle che propongo soluzioni semplici da utilizzare, quelle che prevedono ad esempio la monetizzazione attraverso l’Adv (advertising), ovvero App multimediali e attrattive che puntano principalmente a diventare popolari, come quella di uno Startupper indiano che ne ha presentata una simile ad un “Instagram musicale”: l’utente realizza dei brani musicali o suonerie mixando o creando effetti musicali condividendoli con gli amici. Un’altra Startup molto apprezzata ha realizzato un’App che permette di creare piccoli filmati, montarli online e condividerli con gli amici. In questo modo è possibile realizzare il proprio canale e il proprio format televisivo. I giovani Italiani hanno talento per realizzare progetti internet innovativi? Domanda che mi viene spesso fatta ed io rispondo sempre con un sonoro “certo!”, basti pensare che l’Italia è famosa per essere tra i paesi al mondo con il costo del talento al più basso prezzo. Chiedetelo ad Accenture, che è una delle società leader al mondo in consulenza ICT. In Italia ha 10.500 dipendenti, mentre il totale tra Germania, Svizzere ed Austria è di soli 5.000 dipendenti. Quindi i giovani Italiani hanno tutte le caratteristiche per riprendersi la gloria che si meritano, ragazzi che dovrebbero guadagnare molto di più perché in grado di creare innovazione e chi crea innovazione sappiamo che muove il futuro. In Italia non abbiamo molte speranze se l’innovazione tecnologica non è aiutata o supportata e in questa situazione non ci si può illudere di poter realizzare progetti globali: si possono sviluppare solo le idee, cioè le idee devono essere incubate -nel senso di incubatrice per la crescita- e non di incubo come spesso avviene. Tuttavia per produrre risultati economici concreti ed uscire dalla fase di Startup bisogna puntare a raccogliere fondi all’estero per poter realmente competere su mercati globali. Oggigiorno bisogna investire molto per avere successo e un paese come l’Italia non è attualmente in grado di supportare gli imprenditori in questo tipo di operazioni e nel frattempo la tecnologia corre. Corre come non mai. Riflessioni finali di un concreto ed eterno sognatore Quello che mi è successo in un mese è molto strano. Come ho scritto prima sono arrivano qui con un obiettivo chiaro, quello di capire bene il meccanismo della raccolta fondi nella Silicon Valley, selezionare le Venture Capital ideali per il mio progetto, tarare il mio business plan in base alle loro aspettative e preparare il pitch da presentare nei prossimi mesi. Dopo pochi giorni mi sono ritrovato in una situazione molto piacevole: mentre in Italia mi sembra di navigare in un fiume controcorrente, tutti i giorni la stanchezza psicologica e fisica si fa sentire, data dal fatto che nulla scorre come dovrebbe scorrere –credetemi- qui mi sono ritrovato in un contesto più organizzato e flessibile e mi sembra di aver trovato un equilibrio come se stessi navigando in un fiume, un grande fiume che scorre verso la mia direzione. Tutto è fluido, i pensieri e i primi obiettivi che avevo in testa si concretizzano in modo più naturale, non mi sembra più di andare controcorrente. Questa sensazione mi è stato detto che è comune a molti imprenditori dell’ICT che arrivano nella Valley. Io sto lavorando al mio progetto di raccolta fondi e all’internazionalizzazione del servizio di MainStreaming e sono fiducioso. Quando otterrò i primi risultati li renderò pubblici , mettendo a disposizione le mie conoscenze per aiutare gli altri ad ottenere il successo che meritano.