Simest porta l’energia rinnovabile in Uganda

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La società del Gruppo CDP supporta l’internazionalizzazione dell’italiana Pac che costruirà un impianto idroelettrico nel Nord del Paese. Commessa per l’Italia e sviluppo per una Regione caratterizzata da alti tassi di povertà
Roma, 15 giugno 2016 – SIMEST, società per l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Gruppo Cdp, porta l’energia rinnovabile in Uganda, supportando con le proprie risorse lo sviluppo estero della Pac Spa di Bolzano e Brescia, attiva da 40 anni nel settore dell’energia e delle costruzioni.
SIMEST entrerà nel capitale di una società di diritto ugandese promossa da Pac Spa, che sarà impegnata con l’African Renewable Energy Fund nella realizzazione di un impianto idroelettrico di potenza pari a 41 MW nel Nord dell’Uganda (Achwa River Hydroelectric generation plant). L’impegno di Simest sarà fino a 4,25 milioni di euro (40% del capitale).
La realizzazione dell’impianto rappresenta un primo step di un programma che prevede successivamente la realizzazione di una seconda centrale ugandese che porterà la potenza complessiva a 83 MW e che – oltre a Simest – vedrà impegnate in futuro altre Development Finance Institutions europee.
Con l’operazione Simest raggiunge il doppio obiettivo di supportare lo sviluppo internazionale del partner italiano Pac e di contribuire a generare ricadute positive sul Paese africano, sia in termini di infrastrutturazione, sia di impatto ambientale. In particolare, grazie all’intervento di Simest, Pac – azienda di medie dimensioni – si internazionalizza e, oltre alle attese di ritorno sull’equity del progetto, acquisisce una commessa per le opere civili necessarie a realizzare il progetto pari a circa 58 milioni di dollari, che sarà sviluppata con attività di engineering italiana e con diversi addetti e macchinari provenienti dall’Italia. L’impianto, che sarà realizzato impiegando la forza lavoro locale, sia in fase di costruzione, sia in fase di esercizio, sorgerà a circa 50 km dal Sud Sudan, in una regione dell’Uganda caratterizzata da elevati tassi di povertà e sottosviluppo e garantirà, nel lungo termine, disponibilità di energia ad un prezzo molto contenuto, creando un contesto attrattivo per lo sviluppo di attività nell’area. E’ previsto il collegamento dell’impianto alla rete attraverso una linea di trasmissione che migliorerà la connessione con la rete nazionale delle città poste nell’area e diventerà la prima parte di una dorsale transfrontaliera dedicata all’integrazione della distribuzione energetica con i Paesi adiacenti. Per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, saranno costruiti o migliorati 40 km di strade che rimarranno a disposizione per uso pubblico, influendo positivamente sulla viabilità locale. Inoltre, la stessa Pac Spa – che nell’operazione è stata assistita in qualità di advisor da Va Tech Finance – sponsorizzerà alcuni progetti a beneficio della comunità locale, come la realizzazione di pozzi artesiani.
Infine, trattandosi di produzione di energia da fonte rinnovabile, l’impianto, oltre a non produrre inquinamento localizzato, consentirà di ridurre l’impatto del sistema elettrico ugandese sul clima. Il risparmio, in termini di riduzione delle emissioni, è stato stimato in oltre 110.000 ton CO2/anno.