Smart working, ricerca Uilcom tra gli addetti alla comunicazione: mai più senza ma con regole certe

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(foto Imagoeconomica)

In pochi lo avevano fatto prima. Poi, lo hanno fatto per settimane e mesi e oggi non ne vogliono più fare a meno. Ma vorrebbero più autonomia e regole, diritto alla disconnessione e innovazione tecnologica, e un lavoratore su due auspica per il sindacato un ruolo più rilevante nella organizzazione dello smart working del futuro. E’ la fotografia del ‘lavoratore agile’ nel settore della comunicazione ai tempi del coronavirus scattata dalla Uilcom, sindacato di categoria della Uil. ‘Smart working, quale futuro? La ricerca di Uilcom per il lavoro che verrà’ è il titolo dell’indagine condotta in partnership con Variazioni che viene presentata questo pomeriggio, alle 16,30, in un digital event, al quale partecipano: Salvatore Ugliarolo, segretario generale Uilcom; Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil; Laura Di Raimondo, direttore generale Asstel; Luigi Gubitosi, amministratore delegato Tim; Daniele Sacco, direttore Hr e Organizzazione Gruppo Mondadori; Fabrizio Salini, amministratore delegato Rai; Arianna Visentini, amministratore delegato e presidente di Variazioni. A presentare i dati Christian Nardella, responsabile della ricerca di Variazioni. Lanciata nel corso dell’autunno 2020, poco prima che si aprisse la seconda fase pandemica, la ricerca è stata condotta da Variazioni, società specializzata in smart working e innovazione organizzativa, attraverso la somministrazione di un sondaggio cui hanno aderito su base volontaria 14.664 lavoratrici e lavoratori del settore della comunicazione, di cui meno della metà iscritto alla Uilcom, per il 56% donna e 44% uomo, in prevalenza di età compresa tra i 35 e 55 anni, distribuiti su tutto il territorio nazionale con una prevalenza di addetti con sede in Campania, Lazio, Lombardia e Piemonte, dipendenti, soprattutto impiegati e quadri, presso aziende (94% private, 6% pubbliche) del settore della comunicazione (telecomunicazioni, Ict, Tv e radio, informazione, pubblicità).