Somma Vesuviana, lo sfogo del sindaco: Lockdown impossibile senza aiuti a imprese e famiglie

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In foto Salvatore Di Sarno

“Le decisioni che il Governo sta per assumere in queste ore sulla scuola confermano che i provvedimenti adottati 25 giorni fa a Somma Vesuviana andavano e vanno nella direzione giusta. Dopo i primi due casi abbiamo subito preferito chiudere tutte le scuole evitando a tanti nostri ragazzi il rischio di ammalarsi. E’ il sistema extrascolastico da rivedere. Le scuole hanno funzionato ma i contagi familiari ed un sistema Paese extrascolastico non organizzato hanno vanificato questi sforzi fatti anche da noi amministratori locali. A tempi di record avevamo attrezzato, in accordo con i dirigenti scolastici un Piano elaborato attraverso lunghi incontri, anche estivi. Abbiamo anche adeguato gli ingressi secondari delle scuole, messo in sicurezza le strade adiacenti ed organizzato un trasporto urbano adatto all’esigenza. Tutto vanificato dalla mancanza di norme nazionali chiare sulle riaperture alcune delle quali si potevano evitare”. Lo afferma Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana (Napoli).
“Noi sindaci siamo soli – è lo sfogo del primo cittadino, Salvatore Di Sarno – e costantemente siamo al nostro posto a rispondere personalmente al telefono. I cittadini ci chiamano per essere a conoscenza di un iter sanitario ma anche per comunicarci le loro paure. In tanti chiedono il lockdown come unica soluzione al diffondersi dell’epidemia.  Io con fermezza dico che non può esserci alcun lockdown senza garanzie di interventi economici nazionali in favore dei lavoratori, di padri e madri, giovani ed anziani che il piatto rischiano di non metterlo in tavola. In queste ore il mio pensiero è rivolto non solo a coloro i quali rischiano il posto a causa della pandemia ma anche ai lavoratori della Whirlpool che da domani non avranno lavoro e trovo assurdo che si licenzi ma soprattutto che lo si faccia in un periodo drammatico per tutti”.