“Mi auguro che nel museo della pizza di New York la pizza napoletana sia stata presa nella dovuta considerazione per la sua importanza e, soprattutto, per essere l’unica a poter vantare trecento anni di anzianità. La nostra è la ‘Bibbia delle pizze’, quella da cui tutte le altre hanno avuto origine. Dispiace che in occasione dell’apertura gli organizzatori non abbiano pensato di invitare o coinvolgere i pizzaioli di Napoli tantomeno le associazioni di categoria. Non vogliamo essere presuntuosi ma ci devono riconoscere la paternità della pizza, nostro vanto e tradizione, che non abbiamo nessuna intenzione di farci rubare. Fino a quando non vedremo che in quel museo venga riconosciuto il giusto valore alla pizza napoletana non daremo alcun appoggio a questa iniziativa”. Queste le parole del pizzaiuolo Gino Sorbillo che già in passato aveva espresso riserve sull’iniziativa.