L’acqua liquida precedentemente rilevata sotto il polo sud coperto di ghiaccio di Marte potrebbe essere stato solo un polveroso miraggio. A svelarlo e’ un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters, condotto dai ricercatori dell’Università del Texas, ad Austin. “Affinche’ l’acqua liquida sia sostenibile cosi’ vicino alla superficie, e’ necessario ci sia un ambiente molto salato e con una forte fonte di calore generata localmente, ma cio’ non corrisponde a quanto sappiamo di questa regione”, ha affermato l’autore principale dello studio, Cyril Grima, scienziato planetario presso l’Istituto di Geofisica dell’Universita’ del Texas (UTIG). Il miraggio del polo sud si e’ dissolto quando Grima ha aggiunto un’immaginaria calotta glaciale globale su una mappa radar di Marte. Ora, Cyril Grima, autore principale della recente ricerca dell’Università del Texas, ha aggiunto un immaginario strato di ghiaccio globale sulla mappa radar di Marte costruita sulla base di tre anni di osservazioni di Marsis, potendo così confrontare le caratteristiche dell’intero pianeta con quelle presenti sotto la calotta polare.
Il ricercatore ha notato quindi riflessi luminosi, proprio come quelli visti al polo sud dal team italiano, sparsi lungo tutte le latitudini del Pianeta. Quelli confermati corrispondono ai territori delle pianure vulcaniche.Grima suggerisce, così, che il segnale riscontrato potrebbe essere dovuto alla presenza di ilmenite, un minerale di ferro e titanio in grado di rendere luminose le superfici magmatiche.
Ampiamente rilevato, ad esempio, nelle pianure vulcaniche sulla Luna, secondo Grima, sarebbe necessario, dunque, uno studio integrativo che comprenda l’effetto che l’ipotetica presenza di ilmenite potrebbe avere sui segnali radiometrici rilevati dai radar, in questo caso lo strumento Marsis, dalle superfici marziane.