Spazio, Leonardo e Asi protagonisti delle prossime missioni lunari: il 29 agosto il primo lancio

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(foto da Pixabay)

Il meglio dell’industria spaziale è concentrato sulle prossime missioni lunari. Si sta concretizzando un piano ambizioso, sviluppato dalla NASA con la collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), che a distanza di 50 anni dall’ultima camminata lunare di Eugene Cernan, riporterà l’umanità a mettere piede sul nostro satellite. A partire da un’astronauta donna. Non a caso, il nome scelto dall’agenzia spaziale americana per questo programma è “Artemis”, dea della mitologia greca e sorella gemella di quell’Apollo che a sua volta aveva ispirato il nome delle prime missioni statunitensi verso la Luna. Obiettivo di Artemis è tornare sul satellite per restarci. La Luna non sarà solo un punto di arrivo, ma di partenza. Perché il passo successivo sarà quello di testare le tecnologie necessarie ad effettuare missioni umane su Marte. La presenza sul suolo lunare sarà sostenibile anche da un punto di vista ambientale e consentirà di fare ricerca per acquisire conoscenze utili anche alla vita sulla Terra. A tale scopo sono necessarie una serie di tecnologie innovative che la collaborazione tra la NASA e l’ESA può mettere in campo attraverso i rispettivi sistemi industriali. Le tappe previste dal programma sono tre e si dividono nelle seguenti missioni: Artemis I – Prevede il test dello Space Launch System con il volo di prova senza equipaggio di Orion intorno alla Luna e ritorno. Per questa missione sono già previste tre finestre di lancio, la prima il 29 agosto, le altre il 2 e il 5 settembre. Il razzo che porterà in orbita il veicolo spaziale partirà dal complesso di lancio 39B del Kennedy Space Center di Cape Canaveral, lo stesso delle missioni Apollo. Orion trascorrerà fino a sei settimane nello spazio, girerà intorno alla Luna e rientrerà sulla Terra con atterraggio al largo della costa di San Diego. Artemis II – Effettuerà il primo test di volo attorno alla Luna con a bordo l’equipaggio. Questa seconda missione servirà a dimostrare che i sistemi di Orion sono pronti a sostenere gli astronauti in missioni di lunga durata e permetterà all’equipaggio di esercitarsi in operazioni essenziali per il successo della missione successiva. Artemis III – Rappresenterà il ritorno dell’umanità sulla superficie della Luna, facendovi atterrare la prima donna e il prossimo uomo.

L’Italia, con il contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), gioca un ruolo di primaria importanza nel programma Artemis nei suoi sviluppi per la permanenza dell’uomo sulla Luna e nel suo prossimo viaggio verso Marte. A livello industriale, grazie a Leonardo e alle joint venture Thales Alenia Space (67% Thales, 33% Leonardo) e Telespazio (67% Leonardo, 33% Thales), vengono messe a disposizione una serie di competenze distintive nel campo delle infrastrutture, della robotica, dell’intelligenza artificiale e della connettività, oltre a servizi e operazioni che saranno di rilevanza strategica per Artemis. Un contributo che si distribuisce tra i diversi elementi del programma. Orion, il veicolo spaziale, oltre alla capsula che ospiterà gli astronauti durante il viaggio, è dotato dello European Service Module (ESM) dell’ESA, il modulo che fornisce elettricità, propulsione, controllo termico, aria e acqua ai viaggiatori. Leonardo, presso lo stabilimento di Nerviano (Milano), realizza i pannelli fotovoltaici (PVA) che compongono le quattro aIi del modulo di servizio: queste misurano sette metri ciascuna e sono in grado di erogare circa 11kW complessivi per l’alimentazione dell’elettronica di bordo. Sempre in Lombardia vengono prodotte le unità elettroniche (PCDU) che servono per il controllo e la distribuzione di energia al veicolo spaziale. Thales Alenia Space ha invece curato la realizzazione della struttura del modulo ESM e dei sottosistemi critici – _compreso il sistema per la protezione dai micrometeoriti e il controllo termico. Lunar Gateway, la stazione spaziale che orbiterà intorno alla Luna e che offrirà un punto di appoggio importante per i nuovi esploratori. Il Gateway sarà composto da diversi moduli pressurizzati, dove gli astronauti potranno vivere e condurre le loro attività. Thales Alenia Space a Torino realizza: I-HAB, modulo abitativo internazionale; ESPRIT, modulo per le comunicazioni e il rifornimento; e infine la struttura primaria di HALO, il modulo abitativo e logistico.