“Speravo non fosse lui”, il dolore del collega di Luca

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Roma, 18 ago. (AdnKronos) – di Chiara Moretti

Speravano tutti fosse un errore. Che non fosse il loro giovane collega quel Luca Russo, ucciso a Barcellona con Bruno Gulotta. “I titolari? Gli ho scritto su Facebook per sapere se era vero, se era lui o un omonimo. Speravano anche loro come me che si fossero sbagliati” racconta all’Adnkronos uno degli esperti con cui lavorava il giovane ingegnere nell’azienda del settore della refrigerazione di Carmignano di Brenta nel padovano. “Nonostante avesse solo 25 anni, era già molto preparato e, soprattutto, molto preciso sul lavoro” aggiunge il collega all’Adnkronos. “In breve tempo si è fatto apprezzare dagli altri ragazzi dell’ufficio tecnico. Stava alla battuta, ma non era mai fuori luogo e sapeva gestire il lavoro, coinvolgendo gli altri della squadra”.

Nato a Marostica, aveva studiato Ingegneria all’università di Padova. La laurea era stata un traguardo importante. Su Facebook campeggiano le foto con la corona di alloro accanto a un post che dipinge la bandiera francese con la Tour Eiffel e la scritta ‘Peace’. “In azienda era ben visto e ben voluto, era un giovane promettente, una perdita importante sotto tutti gli aspetti – sia lavorativo che umano -. Con me è sempre stato molto rispettoso e sapeva quando si poteva ridere e scherzare e quando, invece, si doveva lavorare”. Nonostante fosse un po’ timido, aggiunge, “si vedeva che aveva le carte giuste” per fare la differenza.”Mi ha stupito, subito, il poco tempo che è passato dalla laurea all’entrata nel mondo del lavoro. E ora questa fine assurda, chi l’avrebbe mai pensato? Vorrei che non fosse vero, non ci posso pensare” conclude sospirando il collega.