di Francesco Garibaldi
Se gli orizzonti economico-sociali di un Paese si misurano nel lungo periodo, il primo problema italiano si chiama certamente “crisi demografica”. Le nascite in forte diminuzione e l’invecchiamento della popolazione sono due facce della stessa medaglia: oggi l’età media del nostro Paese nel 2022 è di 46,2 anni (in crescita rispetto al 45,9 pre-Covid) e, secondo l’Istat, gli ultrasessantacinquenni costituiscono oggi il 23,8% degli italiani, contro il 23,5% dell’anno scorso.
Sono esattamente questi ultimi i destinatari del nuovo progetto pilota “Sport Lover”, promosso e cofinanziato dalla Regione Lazio e da Sport e Salute, presentato poche ore fa al Centro anziani “Mario Roma” a Roma, con l’obiettivo primario di diffondere la cultura del movimento nella terza età. Come? Ergendo lo sport a strumento di prevenzione per migliorare il benessere psico-fisico e ridurre la sedentarietà “favorendone anche la vita di relazione e creando importanti momenti di socializzazione attraverso il confronto e l’interazione”, come dichiarato dal presidente e ad di Sport e Salute, Vito Cozzoli.
Ma non solo: lo scopo intrinseco è anche quello di sviluppare concretamente il principio del diritto allo sport per tutti, sulla scia della proposta di legge dell’articolo 33 della Costituzione, con il comma aggiuntivo che sancirebbe come “La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva”.
Il diritto allo sport, secondo l’avviso pubblico “Sport Lover”, si può garantire praticamente supportando sia individui in condizioni economiche difficili sia le associazioni (ASD) e le società sportive Dilettantistiche (SSD) che già svolgono attività di carattere sociale sul territorio. Come? Con oltre 330mila euro di risorse a disposizione per dare modo ad ASD e SSD di realizzare partnership con i centri anziani per promuovere lo sport attraverso corsi gratuiti anche con “Giornate del benessere” dedicate a passeggiate all’aperto in cui i partecipanti per ascoltare “pillole” e suggerimenti sui corretti stili di vita da parte degli esperti, ma anche il supporto di figure professionali specifiche, come nutrizionisti e specialisti che condurranno studi e indagini sugli stili di vita e valutazioni sulle condizioni fisiche e motorie dei beneficiari. “Un progetto” come ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti “pensato per la popolazione che è stata più a rischio nella fase acuta della pandemia. L’avvio di questo bando è quindi l’immagine perfetta della vita post-Covid nel Lazio”.