Sri Lanka: protesta contro ‘Port City’ finanziata da Cina

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Alcune centinaia di persone, appartenenti a movimenti religiosi, politici ed ambientalisti, hanno manifestato a Colombo contro la ripresa dei lavori per la costruzione di ‘Port City’ un mega-progetto infrastrutturale finanziato con 1,5 miliardi di dollari dalla Cina ad Hanbatota, nel sud, che il governo pensava di bloccare, ma che alla fine ha ricevuto il via libera.
    Muniti di striscioni e cartelli, riferisce nella sua pagina online il quotidiano Colombo Gazette, i dimostranti hanno chiesto a gran voce davanti al palazzo presidenziale l’annullamento dell’iniziativa che viene vista come un grave pericolo per la fauna e la flora marittime e per l’ambiente cingalese nel suo insieme.
    I lavori del progetto sono stati inaugurati due anni fa dal presidente cinese Xi Jinping in persona quando al potere a Colombo c’era ancora l’ex presidente Mahinda Rajapaksa, fautore di forti relazioni bilaterali con Pechino.
    Ma con la vittoria di Maithripala Sirisena nel gennaio 2015 sembrava che il progetto dovesse essere archiviato. Così non è stato, e ora i lavori sono ripresi alla vigilia della partenza per la Cina del primo ministro cingalese, Ranil Wickremesinghe.
    Oltre a diventare il secondo porto per importanza dello Sri Lanka dopo Colombo, Hanbatota ospiterà un hub ferroviario, una raffineria di petrolio, un Safari Park, un giardino botanico, un centro per convenzioni internazionali ed un parco industriale su cui dovrebbero convergere un miliardo di dollari di investimenti.
   

Alcune centinaia di persone, appartenenti a movimenti religiosi, politici ed ambientalisti, hanno manifestato a Colombo contro la ripresa dei lavori per la costruzione di ‘Port City’ un mega-progetto infrastrutturale finanziato con 1,5 miliardi di dollari dalla Cina ad Hanbatota, nel sud, che il governo pensava di bloccare, ma che alla fine ha ricevuto il via libera.
    Muniti di striscioni e cartelli, riferisce nella sua pagina online il quotidiano Colombo Gazette, i dimostranti hanno chiesto a gran voce davanti al palazzo presidenziale l’annullamento dell’iniziativa che viene vista come un grave pericolo per la fauna e la flora marittime e per l’ambiente cingalese nel suo insieme.
    I lavori del progetto sono stati inaugurati due anni fa dal presidente cinese Xi Jinping in persona quando al potere a Colombo c’era ancora l’ex presidente Mahinda Rajapaksa, fautore di forti relazioni bilaterali con Pechino.
    Ma con la vittoria di Maithripala Sirisena nel gennaio 2015 sembrava che il progetto dovesse essere archiviato. Così non è stato, e ora i lavori sono ripresi alla vigilia della partenza per la Cina del primo ministro cingalese, Ranil Wickremesinghe.
    Oltre a diventare il secondo porto per importanza dello Sri Lanka dopo Colombo, Hanbatota ospiterà un hub ferroviario, una raffineria di petrolio, un Safari Park, un giardino botanico, un centro per convenzioni internazionali ed un parco industriale su cui dovrebbero convergere un miliardo di dollari di investimenti.