Stelle mai così vicine Il software è flegreo

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A cura di Cristian Fuschetto 

Davide e Golia fanno squadra. Da un lato una grande azienda blasonata come Telespazio, dall’altra una startup, la Optimath di Pozzuoli e la Pecchioli di Firenze per raggiungere un obiettivo ambizioso: costruire la camera fotografica che rivoluzionerà l’osservazione del cielo. Sottoposta all’Agenzia Spaziale Europea, l’innovazione consiste nella costruzione di un prototipo che riduce a meno di un terzo le dimensioni della tradizionale camera di Schmidt, usata in astronomia per fornire fotografie ad ampio campo, riducendo notevolmente i costi a fronte di una qualità superiore. I?geniali software del Prof partenopeo Tutto nasce da Telespazio, che invita la Optimath a progettare la nuova camera telescopica. La startup ha illustrato e presentato i calcoli delle lenti e degli specchi, dimostrando che non vi sono aberrazioni. Il tutto grazie alle invenzioni matematiche di Antonio Romano. Pur non esistendo, a Napoli ed in Italia, corsi di progettazione ottica, Romano ha dato impulso a questa materia implementando un software per la progettazione di tutte le tipologie di telescopi e macchine fotografiche per lo spazio. Il software è basato su un nuovo approccio matematico all’ottica geometrica con formule complicatissime. Brevettato per l’Italia si tratta dell’unico vero software di progettazione per telescopi esistente al mondo. Un ombrello per gli asteroidi A?differenza di quelli realizzati finora, soprattutto in America, il software della Optimath consente di ottenere immagini superiori senza la presenza di aberrazioni con specchi primari appositamente progettati. A testare la validità delle innovazioni è stata la Telspazio di Napoli, grazie al lavoro degli esperti Carlo Albanese, Luigi Carotenuto, Renato Vicinanza e Fabio Peluso. La Pecchioli Research che è il nuovo riferimento per l’ottica di precisione in Italia. Una ulteriore novità riguarderà gli stessi progettisti ed attuatori (Telespazio, Optimath e Pecchioli) che insieme ad altri Osservatori Astronomici hanno già avviato la progettazione di un impegnativo studio di fattibilità per un sistema innovativo di telescopi per la sorveglianza della caduta degli asteroidi che potrà controllare l’intero spazio italiano ed avrà costi decisamente inferiori ai concorrenti.

Bruno Iaccarino