Storia diplomatica: Camille Barrere

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Con il titolo “De la discorde à l’entente: Camille Barrère et l’Italie (1897-1924)” è stata pubblicata la traduzione in francese del libro che lo storico italiano Enrico Serra dedicò all’attività dell’importante diplomatico francese. Camille Barrère fu ambasciatore francese a Roma per oltre venticinque anni (1897-1924) e riuscì ad avvicinare l’Italia alla Francia e a farla entrare in guerra a fianco della Triplice Intesa.

Il libro, ormai purtroppo difficilmente reperibile nella edizione italiana, era stato pubblicato originariamente dall’editore Giuffrè nel 1950. La nuova edizione francese del libro è anche arricchita in appendice da tre brevi, ma molto interessanti interventi di Maurizio Serra, Maurice Vaïsse e Gilles Ferragu.
Questa la scheda dell’editore: “Camille Barrère è stato ambasciatore di Francia a Roma per un quarto di secolo (dal 1897 al 1924): era un’epoca in cui gli ambasciatori non erano semplici esecutori delle istruzioni del Quai d’Orsay, ma veri e propri consiglieri dei ministri, anche se le loro funzioni erano molto più effimere. Il suo ruolo nelle relazioni internazionali non fu da poco: contribuì a evitare che l’Italia entrasse in guerra a fianco di Germania e Austria-Ungheria e a far sì che aderisse alla Triplice Intesa.
Nel 1950, lo scrittore Enrico Serra, che condivideva con Barrère la passione per il giornalismo, scrisse un libro di storia diplomatica colto ed elegante. Utilizzando tutte le fonti disponibili all’epoca, oltre a diversi archivi privati, l’autore giunge a conclusioni che sono state confermate dalle ricerche più recenti. Ci offre un’opera ricca di intuizioni e di simpatia per l’ospite di Palazzo Farnese, senza nascondere i capricci di questo repubblicano innamorato della grandezza della Francia e allo stesso tempo attaccato al riavvicinamento delle sorelle latine.
Per amicizia con Serra (con il quale aveva fondato e diretto il Comitato franco-italiano di studi storici) e per ammirazione nei confronti di Barrère, l’eccezionale diplomatico che si era opposto a Clemenceau, Jean-Baptiste Duroselle intraprese la traduzione di questo libro. Più di mezzo secolo dopo, questo studio è finalmente disponibile in francese”.